mercoledì 27 marzo 2013

Giornata della Pace

Si è ormai concluso il progetto  LA MIA SCUOLA PER LA PACE che anche quest’anno ha visto la partecipazione di tutto il nostro istituto dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di 1° grado.
Ciascuno,  nel proprio ordine di scuola, ha avuto modo di lavorare sulla tematica di quest’anno,
“L’acqua bene di tutti”,  costruendo anche uno slogan da portare   poi nel cortile del Municipio la mattina del 21 marzo.





Nella scuola secondaria di 1° grado si sono sospese le prime ore di lezione, sostituite da attività specifiche guidate da alcuni animatori del PIME.
Le classi prime, dopo un gioco sull’acqua…perduta  hanno imparato i passi per simboleggiare poi, nel cortile del Municipio,  una tubatura che ad un certo punto si rompe facendo uscire l’acqua. L’invito è …a tappare la falla, come recita uno degli slogan proposti
                                                                                                  Francesca 1a B e Edoardo 1aE


Ma vediamo cosa proponevano i diversi slogan:





TAPPA LA FALLA = Per me questo slogan significa: evita gli  sprechi   Franco 1C




L’ACQUA NON   HA BARRIERE.= Vorrà dire che l’acqua deve poter scorrere dove serve, è per tutti!    Edoardo 1C



ACQUA PER TUTTI = vuol dire che l’acqua non  è solo mia o tua: è un bene prezioso per tutti! Simone 1D





TUTTI PER L’ACQUA = vuol dire che tutti noi dobbiamo impegnarci per non sprecare e inquinare l’acqua. Simone 1D



WAKE UP, OPEN YOUR EYES = Svegliati, apri i tuoi occhi : non far finta di niente 





NON ASPETTARE DOMANI…IL TUO IMPEGNO INIZIA ORA= Inizia ora a non sprecare, per costruire un mondo migliore






Per la giornata conclusiva del progetto “La mia scuola per la pace” alcune classi hanno scelto   lo slogan :“ACQUA SORGENTE DI VITA” ed anche 
“ ACQUA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ” -  perché?
L’acqua è sorgente di vita perché senza di essa noi moriremmo: non potremmo bere, lavarci, non potremmo … fare tantissime altre cose!
Anche giocare con l’acqua! Ma è così essenziale? No, per niente! Giocare con l’acqua è un modo di… sprecarla! Io penso non sia il caso…

Gabriele 1aD


Energia a colori: abbiamo vinto!

Domenica 24 marzo una rappresentanza della nostra scuola secondaria di 1° grado Simone da Corbetta ha partecipato alla premiazione del concorso Angelo Masperi, indetto dall’assessorato all’agricoltura del comune di Albairate in collaborazione con la Biblioteca Civica e con gli amici del museo dal titolo "ENERGIA A COLORI".
Il concorso è dedicato a Masperi che è stato sindaco di Albairate dal 1992 al 2003.
Si trattava di un concorso finalizzato a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi riguardanti l’ambiente, l’ecologia, l’agricoltura, la conoscenza del territorio.
Molte scuole del territorio, ma anche di altre zone d’Italia, hanno partecipato: dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria di primo grado.
Il nostro istituto ha presentato diversi elaborati prodotti dal laboratorio delle classi 3E+3C, dal gruppo di alunni a tempo prolungato delle classi 2B+2F e dalla classe 1F.
Il lavoro è stato apprezzato e la nostra scuola ha  vinto ben 300€ con grande soddisfazione di tutti.

Cance 1B e Martina1C

Questa è la delegazione dei vincitori
nella palestra di Albairate.


martedì 19 marzo 2013

Premio Angelo Masperi


Complimenti vivissimi!

Grazie all’impegno della classe 1aF, del gruppo degli alunni di 2aB e 2aF a tempo prolungato e dei ragazzi del laboratorio delle classe terze E e C, la nostra scuola ha vinto il primo premio del concorso Angelo Masperi “energia a colori” indetto dal comune di Albairate.



Congratulazioni vivissime a tutti i ragazzi coinvolti nell’iniziativa e anche ai loro insegnanti che hanno coordinato il bellissimo lavoro!

La premiazione avrà luogo domenica 24 marzo p.v. alle ore 16.00
presso il Comune di Albairate.


SIETE TUTTI INVITATI –  intervenite numerosi! 

CCR: Una seduta partecipata


Il  giorno 11-03- ’13  si è tenuta la 3a seduta del CCR con un folto pubblico: la classe 1aB della scuola secondaria di primo grado   insieme  alle classi Quinte  della scuola primaria del nostro Istituto. Queste classi si sono unite ai consiglieri per  saperne di più a proposito di  uno dei punti  all’ordine del giorno: la Carta  dei   Diritti dei minori.
Per questa occasione  è intervenuto il relatore DOTT. Mauro Colombo , che è il dirigente del Centro di Formazione dei Salesiani ad Arese.
L’ intenzione  del relatore non era di  presentare semplicemente la Carta dei Diritti dei minori (cosa che possiamo fare anche noi!) ma piuttosto quella di far  conoscere  alcuni suoi pensieri  circa la Carta   così da offrire  qualche spunto per lavorare a scuola nei prossimi mesi (e anni!)   

Il DOTT. Colombo, inoltre, ha specificato che la carta dei diritti non è un argomento semplice ma complesso, non solo per il linguaggio usato.
La convenzione fa appello agli Stati perché chi l’ha approvata (= ratificata)  renda attiva la salvaguardia dei diritti attraverso delle leggi!!!
Ad esempio per garantire il diritto ai bambini di avere programmi e letture specifiche  per loro, occorre che gli stati promuovano delle leggi o prendano dei provvedimenti per favorire programmi o libri per ragazzi; come?
Un'altra  pista di lavoro potrebbe nascere dal confronto tra ragazzi e adulti  per capire quali diritti   non sono applicati  e dove,  o  quali non sono ancora riconosciuti.
I consiglieri hanno proposto alle  classi della scuola secondaria di primo grado, a  partire dal settembre ’13 ,  di     preparare cartelloni, filmati, diapositive per allestire,  nella sala delle colonne, una mostra per celebrare il 25o anniversario della Carta  dei Diritti dei minori  per il novembre del 2014.
Buon Lavoro!



CANCE 1B

Torneo di pallavolo classi prime


Nella scuola  "SIMONE  DA CORBETTA" si è svolto  un torneo di pallavolo che ha coinvolto tutte le classi prime.
Io faccio parte della prima  D. La mia classe si è scontrata dapprima con la C ed in quel caso (senza offesa) è stato molto facile perché ha vinto due set su tre. Poi si è scontrata contro la A: noi non l’abbiamo trovata molto forte. Invece la E, che è arrivata seconda, si è scontrata prima con la B e l’ha trovata di medio livello, poi contro la F. La vittoria è stata conquistata  dalla  1D che ha battuto  la 1E. Quindi la mia classe andrà a Magenta.
Non vediamo l’ora di andarci,  vincere e  poi andare a Milano. Ce la faremo?



Simone 1D

In gita al museo di Storia Naturale


Sabato 16 Marzo ’13  le classi 1aB e  1aE sono andate al MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE  per fare una lezione di scienze… “DIVERSA”.
Qualche notizia sul  Museo civico di storia naturale di Milano
( ricercata da Francesca 1B  e Martina 1C):

Il Museo  è stato fondato da  Giuseppe De Cristoforis nel 1838, ed è uno dei più importanti musei naturalistici d'Europa. L'attuale sede fu costruita appositamente per raccogliere le varie collezioni  fra 1888 e 1893, in stile neoromanico1 con  accenni di neogotico2 negli elementi superiori ( su progetto di Giovanni Ceruti ) nei Giardini pubblici di Milano, zona di corso Venezia. Zona facilmente raggiungibile anche con la Metropolitana ( si scende a Palestro).
Il museo fu quasi totalmente distrutto da un bombardamento nel 1943 ( durante la  seconda guerra mondiale) , con la perdita di circa metà dei materiali delle collezioni. Fu ricostruito dopo la guerra e riaprì al pubblico nel 1952.
Purtroppo le classi non hanno potuto ammirare la struttura esterna perché …impacchettata per restauri.

1Giuseppe De Cristoforis  è stato un naturalista italiano
2L'architettura neoromanica è stata ispirata allo stile romanico dei secoli XI e XII.
3 L'architettura neogotica fu, nella storia dell'arte occidentale, uno stile che intorno al XIX secolo reintrodusse le forme dell'architettura gotica. Queste ultime erano cadute in disuso dopo l'affermazione del Rinascimento e degli stili sviluppatisi in seguito.





















Le classi hanno seguito due percorsi diversi
Esperienza al museo di storia naturale della classe 1aB

La guida ha proposto alla classe 1aB un percorso particolare tra i vertebrati portando  a riflettere sulla complessità dell’evoluzione in natura: non si tratta di un percorso lineare! 
I ragazzi hanno scoperto che mentre un animale di una specie sviluppa una caratteristica, perché meglio risponde ai bisogni di adattamento, un altro della medesima specie continua a mantenere le sue caratteristiche originali. A volte, specie diverse hanno sviluppato caratteristiche simili per adattarsi a vivere in ambienti uguali, si parla allora di convergenza adattativa.
Tutti sanno che i vertebrati sono gli esseri viventi dotati di una colonna vertebrale,  ma la guida ha spiegato che la caratteristica di cui nessun vertebrato può fare a meno è il cranio, la capsula protettiva che contiene il cervello. Ma questo   si è sviluppato a partire dea una “corazza” di cui alcuni pesci si erano muniti per difendersi da certi predatori, come lo scorpione marino.
I primi vertebrati vivono nell’acqua, ma quando i vertebrati si… sganciano dall’acqua? Quando cambia la struttura dell’uovo che si riveste di un guscio rigido che permette lo scambio di gas con l’esterno; esso riproduce al suo interno un microstagno in cui si sviluppa l’embrione che trova nel tuorlo le sostanze per nutrirsi.
L’attenzione maggiore è stata attirata dalla sala dei grossi dinosauri, i quali appartengono alla classe dei rettili. Ma… sapevate che il tirannosauro era ricoperto di piume e penne? Sapevate che esistevano dinosauri che volavano e che avevano le ossa cave, come gli uccelli e addirittura covavano le uova?  Erano  rettili …ma assomigliavano molto agli uccelli.
Ai tempi dei dinosauri erano già presenti dei piccoli mammiferi, questi ultimi si imporranno solo dopo la scomparsa dei dinosauri.
Le sale dedicate ai diorami sono la parte più coinvolgente del museo… ma sapete cosa sono i diorami? Ora ve lo spieghiamo: i diorami sono la riproduzione in dimensioni reali di un particolare momento della vita di alcuni animali ripresi nel proprio ambiente naturale, che si possono vedere attraverso un vetro, come se fossero in vetrina. Ma gli animali non sono imbalsamati! Si tratta di modelli di animali rivestiti della loro pelle naturale appositamente  conciata: questo processo si chiama tassidermazione.





La visita al Museo di Storia Naturale …della classe 1E

Noi della classe 1E il giorno 16 marzo 2013 siamo stati  al museo di Storia Naturale  di Milano e,  con Paolo, la guida,   siamo subito saliti al piano superiore perché il percorso didattico proposto riguardava i vertebrati.
Paolo ci ha guidati verso una parete alla quale era appeso  un cartello dove erano elencati i vari tipi di pesci., di cui ci ha illustrato le caratteristiche.
Poi siamo passati agli anfibi ed abbiamo ripercorso  il ciclo vitale di una rana.
Paolo ci ha anche detto che, per capire se un animale è acquatico o terrestre,  bisogna guardare l’ambiente dove si riproduce.
Il gruppo  che  nel processo evolutivo succede agli anfibi è quello dei rettili. Paolo ci ha fatto osservare un’anaconda lunga circa 10 m. Faceva veramente impressione!!!
Pesci, anfibi e rettili  sono animali a sangue freddo perciò la temperatura del loro corpo dipende da quella dell’ambiente in cui vive. Le classi successive, sempre dal punto di vista evolutivo, sono quelle degli uccelli e dei mammiferi.
Abbiamo fatto un gioco per identificare le  caratteristiche che differenziano gli uccelli dagli altri animali visti in precedenza: sono a sangue caldo.
Sappiamo che  pesci,   anfibi,   rettili e   uccelli si riproducono attraverso le uova, invece i mammiferi si riproducono partorendo il piccolo già formato e lo allattano attraverso le mammelle.
…. E così abbiamo percorso la storia  della natura sino all’uomo.

Andrea e Jacopo 1E



Entrambe le classi  sono state poi  al  BIOLAB

Le classi 1a B e 1aE  hanno svolto  alcune attività finalizzate a conoscere le caratteristiche dei vari gruppi di vertebrati.
Ad esempio è stato proposto ai ragazzi di confrontare la dentatura di un leopardo, di un uomo e di un asino, verificando   le diverse  grandezze  e funzioni dei vari tipi di denti.
Poi la guida ha scelto tre ragazzi per far tirare loro un nastro che mostrava l’ esatta lunghezza degli intestini degli animali citati sopra e si è visto che l’ animale con l’ intestino più lungo è l’asino , rappresentante   degli erbivori, che raggiunge ben 19 metri!
Successivamente la guida ha mostrato come è possibile sentire il suono… attraverso la mandibola: per fare questo esperimento ha usato il diapason, uno strumento che assomiglia ad una piccola fionda in metallo senza l’ elastico. La guida lo ha  battuto contro il tavolo e poi  lo ha messo sui denti di un ragazzo che ha sentito benissimo il rumore prodotto dalle vibrazioni del diapason, , meglio che con l’ orecchio.
Poi ci siamo seduti davanti a degli schermi che mostravano i battiti cardiaci dei vari animali e si è scoperto che se l’ animale è a sangue caldo o freddo i battiti cardiaci variano di velocità, infatti mentre la raganella ha solo 30 battiti cardiaci al minuto un pipistrello ne ha ben 650!
Altre cose abbiamo scoperto …in una lezione più divertente e piacevole del solito!






Intervista sull'esperienza di trekking sulla neve (prima parte)

Intervista ai ragazzi  di 2a 
Abbiamo intervistato Claudia e Pietro di 2aB riguardo la camminata in montagna sulla neve, ponendo loro le seguenti domande:

1 Abbiamo saputo che siete stati a fare trekking sulla neve: dove? Quando? Con quale altra classe? Quali insegnanti vi hanno accompagnato?
2 Com’era la temperatura quando siete arrivati? In quale modo vi siete riparati dal freddo?
3 Cosa avete usato per camminare sulla neve? Come sono fatte? È facile calzarle?
4 Il percorso era in salita o era pianeggiante? C’era molta neve? Siete riusciti ad ammirare il paesaggio? Quali montagne innevate avete visto? Avete attraversato dei boschi?
5 Quali cascate avete ammirato? Cosa avevano di particolare?

Ecco che cosa ci hanno detto:
Claudia e Pietro con la loro classe e la 2aF, sono andati a fare una camminata a Cogne il 14 febbraio scorso. Li hanno accompagnati la prof.ssa Aondio, il prof. Brambilla, la prof.ssa Cattaneo e la prof.ssa Paris.
Quando sono arrivati faceva molto freddo: -17 C°. Faceva così freddo che si sono dovuti vestire a   “cipolla”, a più strati.
Gli oggetti che hanno usato per camminare sulla neve si chiamano ciaspole: sono leggere e di plastica a forma di una “lunga goccia”. Metterle al piede non è così facile, perché ogni ciaspola deve essere modellata per il proprio piede allungandola o accorciandola, stringendola o allargandola.
Alcune ciaspole erano meno difficili da calzare, bastava tirare una molla, infilare il piede e posizionare la molla dietro la propria scarpa.
Il percorso era sia pianeggiante che in salita, ma ovunque c’era  molta neve. I ragazzi camminavano nel Parco del Gran Paradiso e hanno ammirato il bianco paesaggio innevato.
Hanno visto le belle cascate di Lillaz che sono famose per il bel salto d’acqua: erano ghiacciate, ma non per questo meno affascinanti. Hanno anche visto degli scalatori che appunto scalavano queste cascate: wow!!! Pietro ha detto che anche a lui sarebbe piaciuto scalarle, ma per poterlo fare bisogna allenarsi parecchio. Claudia invece ha detto che non vorrebbe scalare assolutamente quella cascata, ma anche lei pensa che questa sia un’esperienza che rende soddisfatti di se stessi.

Gabriele 1aD, Sophie 1aB
                    

Intervista sull'esperienza di trekking sulla neve (seconda parte)

Abbiamo intervistato Alessandro e Alberto della  classe 2B

1. A cosa vi è servita questa esperienza?

È servita ad imparare un nuovo sport e ci ha  dato  l’opportunità di ammirare paesaggi diversi da quelli a cui siamo abituati: ad esempio nessuno di noi aveva mai visto una cascata ghiacciata, qualcuno addirittura non era mai stato in montagna.
Rispetto alle altre gite che puntavano soprattutto a farci conoscere informazioni, questa gita è stata molto più faticosa, ma non meno “istruttiva”: abbiamo imparato che per raggiungere una meta  bisogna fare fatica, che il freddo può essere vinto, muovendosi, che per scalare una cascata di ghiaccio non si deve improvvisare, ma bisogna allenarsi …e molto!

2. Cosa avete capito dei vostri compagni: siete tutti capaci di affrontare fatica e novità?
Alcuni  dei nostri compagni erano pigri , lenti e imbranati: non riuscivano nemmeno a mettersi le ciaspole! Altri  soffrivano molto il freddo e non tentavano neanche di reagire;  c’erano poi  dei ragazzi che  rimanevano molto più indietro rispetto al resto del gruppo; ma c’erano anche quelli che se la sono cavata egregiamente!

3. Qual è stato l’aspetto più divertente della vostra uscita?

Sentirsi parte di  un bel paesaggio, muoversi nella neve alta. E poi….quando  i nostri compagni si sono tolte le ciaspole e…sono sprofondati nella neve.

4. La proporreste ad altre classi?

Sì , la  proporremmo ad altre classi. 

5. Cosa consigliereste per affrontarla al meglio?

Stringere benissimo le ciaspole, mettersi dei guanti da sci, vestirsi a cipolla , portare bevande calde e cibi molto nutrienti.

Andrea 1 E, Martina1 C

domenica 17 marzo 2013

Costruiamo la pace...non sprecando!


Per la giornata del 21 marzo, che concluderà il progetto di educazione alla pace, nella scuola secondaria  di primo grado “Simone da Corbetta” ci si è  attivati in vario modo. In particolare si è cercato di  riflettere sul rapporto che c’è tra il non sprecare l’acqua e costruire la pace.
Una condizione per avere la pace nel mondo è amministrare con giustizia e saggezza le risorse naturali  della terra: esse  non possono essere sprecate da alcuni, mentre altri non ne hanno a sufficienza!
Dobbiamo costruire la pace a partire dalle scelte di ciascuno,  dalle scelte di tutti i giorni, cambiando un po’ anche il nostro modo di vivere! 
Per la pace si possono fare tanti gesti, tutti significativi: anche NON  SPRECARE  L’ACQUA diventa un gesto per costruire la pace se comprendiamo che tutelare le risorse ambientali permette migliori condizioni di vita per tutti gli abitanti del pianeta.

Vi aspettiamo tutti il 21 marzo nel cortile del comune.

FRANCESCA(1 B) E JARI (1 B)

http://www.cdb-corbetta.org/iniziative/giornata-pace/

Non sprecare l'acqua!


INVITO  A  NON  SPRECARE L’ ACQUA

(Cortesia: José Manuel Suàrez)


1. APPLICA UN RIDUTTORE DI FLUSSO AI RUBINETTI DI CASA:
   l’ acqua si mescola con l’ aria e avrai un getto più voluminoso risparmiando acqua.

2. FAI  LA DOCCIA  INVECE  DEL BAGNO:
    in media, riempire la vasca fa un consumo d’ acqua quattro volte maggiore rispetto     
    alla doccia ( ma …. non passare ore sotto il getto d’acqua!)      

3. TIENI APERTO IL RUBINETTO SOLO PER IL TEMPO NECESSARIO:
    mentre ti lavi i denti o ti fai la barba puoi chiuderlo.

4. SCEGLI   ELETTRODOMESTICI DI CLASSE A+,
    progettati per ridurre il consumo di acqua, e cerca di usarli sempre a pieno carico.

5. LAVA PIATTI, FRUTTA E VERDURA IN UNA BACINELLA
    e usa acqua corrente solo per il risciacquo.
    L’ acqua di cottura di pasta e patate inoltre è molto sgrassante

6. INNAFFIA  LE  PIANTE  DI  SERA:
    dopo il tramonto l’acqua evapora più lentamente.
    Scegli un getto vaporizzato.

7. SCEGLI UNO SCIAQUONE CON LO SCARICO DIFFERENZIATO:
    in caso di perdite continue verifica le guarnizione e il funzionamento del            
    galleggiante.

8. FAI UN CONTROLLO PERIODICO CHIUDENDO TUTTI I RUBINETTI:
    se il contatore dell’acqua gira lo stesso c’è una perdita; provvedi subito a ripararla.

9. SE LAVI L’ AUTO, USA IL SECCHIO E LA SPUGNA:
    risparmierai molta acqua rispetto al getto della  canna.

10. RACCOGLI  L’ ACQUA PIOVANA.
     Potrai sfruttarla per gli usi non potabili, ad esempio per lavare l’ auto e innaffiare
     il giardino.



Trascritto   per voi  da EDOARDO  di  1a E

Poesia meteorologica


Riceviamo e pubblichiamo dalla 1ªB:  

chi ha visto il vento?

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se l’erba sta ondeggiando
eccolo sta spirando.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se  i panni stesi  stan  sventolando
eccolo sta arrivando.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se la sabbia si sta alzando
il vento  sta respirando.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se l’ altalena vedi oscillare
eccolo giocare.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma quando l’acqua si sta increspando
eccolo sta nuotando.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se la bandiera sta sventolando
  il vento   la   sta gonfiando.

Chi ha visto il vento:
Né io né tu:
ma se l’ ombrello si sta rovesciando
e il vento che lo sta piegando.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se i cappelli a un tratto stan  volando
eccolo,  sta passando.

Edoardo e Franco della 1ªC aggiungono:

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se un albero si sta piegando
è il vento che  sta soffiando.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se una foglia si sta staccando
il vento  la  sta  prendendo.

Chi ha visto il vento?
Né io né tu:
ma se un palloncino  i monti   sta  superando
il vento  lo sta  spingendo.

Palloncini trasportati dal vento (Cortesia: Phantomsteve)


sabato 16 marzo 2013

Batteri in piastra


Le classi 1D e1F hanno svolto un esperimento con le piastre Petri, per vedere se nascevano i batteri i diverse condizioni.

Abbiamo messo in un becher l’acqua e la gelatina in dadi, abbiamo fatto scaldare l’acqua per qualche minuto per far sciogliere i dadi. Dopo abbiamo versato il brodo che si è formato in 4 piastre Petri.



Abbiamo messo le piastre con il brodo fuori dalla finestra perché si solidificasse. Il giorno dopo la prof. ha estratto i bigliettini con i nostri nomi per scegliere  chi di noi doveva immergere il dito nelle piastre. 
Su una abbiamo scritto DS = Dito sporco e ci abbiamo appoggiato un dito senza lavarlo. 
Sulla seconda piastra abbiamo scritto DP = Dito pulito e ci abbiamo immerso un dito lavato con il sapone. 
Sulla terza ci abbiamo scritto T = Terra e abbiamo prima messo il dito nella terra e poi il dito nella piastra. 
Invece nella quarta non ci abbiamo messo niente abbiamo solo scritto C = Controllo

Dopo una quindicina di giorni abbiamo trovato questi batteri e muffe nelle singole piastre:

nella piastra dove avevamo appoggiato il dito sporco abbiamo trovato più batteri che in quella del dito pulito, nel controllo abbiamo trovato pochi batteri e muffa e non c’e l’aspettavamo perché non avevamo messo dentro niente a parte il brodo, e quindi pensavamo non crescesse nulla. Forse la gelatina è stata contaminata dai batteri quando uno di noi ha sollevato il coperchio per sbaglio. Nella piastra del dito pulito ne abbiamo trovati di meno e infine nella piastra di terra ne trovammo tantissime più che in tutte le altre.

Un consiglio utile potrebbe essere quello di lavarsi sempre le mani con il sapone prima di mangiare, soprattutto se abbiamo toccato la terra.


SIMONE E DAVIDE DI 1D

mercoledì 6 marzo 2013

Guarda il cielo…e ricorda di non odiare

Abbiamo intervistato Giulia, Dalila, Alessandro e Federico di 3aD, che insieme ad altre classi terze della nostra Scuola, in occasione della Giornata della Memoria, si sono recate  al Cinemateatro Nuovo di Magenta per assistere al film Jona che visse nella balena, un film del 1993 di Roberto Faenza, tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski.
Si tratta di un film che ha ottenuto nel 1993 il premio David di Donatello per miglior regia, migliore musica e migliori costumi e, a detta dei ragazzi intervistati, meritava di essere visto.
I ragazzi di 3D ci hanno detto che “Il telone bianco del cinema  di Magenta  ha fatto capire come è stata dura la vita per gli Ebrei  durante la seconda guerra mondiale”.


In breve ci hanno raccontato la trama: il film racconta la storia di Jona Oberski,  un bambino di 4 anni che vive ad Amsterdam durante la seconda guerra mondiale. Dopo l’occupazione da parte dei Tedeschi, viene deportato nel campo Bergen  Belsen insieme alla sua famiglia. Qui Jona passerà  tutta la guerra,  in una baracca, separato dai genitori.
Il bambino subisce freddo, fame e angherie da parte di alcuni ragazzi tedeschi.
Sono rarissimi i casi in cui viene trattato con gentilezza, solo il cuoco del lager e il medico dell’ambulatorio si dimostrano meno “crudeli”.
Particolarmente commovente è l’ultimo incontro con i suoi genitori.
Il padre morirà   nel campo di concentramento, la madre semidelirante in un ospedale sovietico…

I ragazzi intervistati hanno provato diverse emozioni vedendo questo film, dove si passa dalle canzoni allegre dell’inizio, in cui, pur nel  campo di concentramento i bambini non sapevano a cosa stavano andando incontro, ai momenti più crudi dove  la verità  si palesa e la sofferenza è davvero enorme.
I ragazzi ci  hanno riferito di essersi immedesimati, a volte, nel protagonista rendendosi conto dell’assurdità delle teorie di Hitler che voleva sterminare gli Ebrei perché li riteneva una RAZZA INFERIORE”. Le emozioni più forti che hanno provato sono state quelle dell’angoscia e della tristezza.
Giulia, Dalila, Alessandro e Federico ci hanno suggerito di mettere come titolo del nostro articolo “Guarda il cielo…e ricorda di non odiare”: la frase che  la madre ricordava sempre a Jona nel campo, dove subiva ogni sorta di violenza…
Un insegnamento che possiamo fare nostro.


 DAVIDE 1aB , SIMONE 1aD.

CIASPOLATA SULLA NEVE


Riceviamo e pubblichiamo da Serenella II F


Caro diario,
oggi siamo andati a Cogne, in Val d’Aosta, a fare trekking sulla neve.
Il viaggio in pullman è stato divertente ed ho scoperto che alcune persone dell’ altra classe non sono antipatiche (come invece pensavo ). Ma non mi soffermo molto sul viaggio…. Ho un’ intera giornata da raccontare!
Arrivati a Cogne le guide ci hanno detto di metterci le ciaspole.
In quel momento mi sono resa conto di quanto siano imbranati  i miei compagni.
Insomma ….anche se una persona non è mai andata in montagna non può non riuscire a mettersi  le ciaspole!  Io ho cercato di aiutare un bel po’ di  persone, mentre gli altri mi tiravano le palle di neve! Che gentili!
Finalmente abbiamo iniziato a ciaspolare. 


All’ inizio della camminata avevo un gran freddo alle mani. Mi veniva un po’ da piangere e avevo le mani rosse che mi facevano male.
Pensavo: ”Sarà la gita più brutta della mia vita. Se la guida non ci avesse detto di non portare i guanti da sci… tutto sarebbe andato alla perfezione!”.
Fortunatamente, sbattendo forte le mani tra loro, si sono riscaldate in fretta.
Durante l’inizio del trekking ho aiutato una mia compagna perché anche lei aveva freddo alle mani e allora io le tenevo le racchette... fino a quando la guida ci ha sgridate perché io tenevo le  racchette della mia compagna. A me sembrava di fare  un semplice gesto di gentilezza… ma per la guida non era così!
Dopo questo episodio io sono stata con un’ altra compagna nel gruppo davanti (quello dei più veloci, “i più forti”).
Io e la mia compagna non facevamo fatica e non ci lamentavamo, a differenza invece di molti altri. Una cosa che mi dava fastidio era il fatto che ci fermavamo per aspettare i “lenti”, come li chiamavo io.
Comunque, ad un certo punto ci siamo fermati a mangiare.
Fortunatamente non ci siamo tolte le ciaspole perché altrimenti avrei dovuto aiutare tutti a rimetterle!
Abbiamo mangiato in piedi e, ovviamente, all’aperto . Devo ringraziare mia mamma perché, come sempre, ha fatto dei panini buonissimi. Dopo mangiato abbiamo fatto un momento di pausa, anche perché dovevamo aspettare i “lenti”e gli “ infortunati”. Infatti qualcuno, all’inizio del trekking, è stato male, ma dopo si è ripreso e ci ha raggiunti; qualcun altro, invece, non ha fatto neanche tutto il percorso perché era “stancooo ”  (=stanco).  Trovo in-sop-por-ta-bi-li quelli che continuano a dire che sono stanchi e, a volte, neanche si  fermano: lo fanno solo per attirare l’attenzione !
Il percorso di ritorno è stato leggermente diverso da quello d’andata.
Improvvisamente ci siamo fermati per un po’ di tempo…e, mentre stavamo aspettando,  abbiamo giocato a palle di neve : io ero molto agguerrita  e volevo stracciare i maschi (a parte mio cugino perché, oltre ad essere mio cugino, avevamo fatto un’alleanza). Finalmente abbiamo ricominciato a ciaspolare ed io e una mia compagna ci divertivamo a “staccare” le ciaspole ai maschi per poi superarli. Sapevo che da parte loro ci sarebbe stata vendetta,  ma io non ero preoccupata …e  la vendetta è arrivata; quello che, però, è poi caduto sulla neve (non faccio nomi) era proprio l’autore della vendetta e non quella (io) che la doveva  “pagare”!
Abbiamo cominciato di nuovo a ciaspolare e in poco tempo siamo arrivati al punto di partenza dove abbiamo messo a posto le ciaspole e tutto il resto; siamo saliti in pullman per andare a vedere le cascate di Lillaz: erano tutte ghiacciate; è stato “mooolto” bello.
Abbiamo visto anche i cascatisti che scalavano la cascata. È venuta voglia anche a me di scalare, perché da come lo facevano loro, sembrava tutto molto facile!
Comunque la cosa più divertente è stato far finta di fare snowboard senza snowboard. Strano, vero?!? Infatti eravamo saliti su un ”pianerottolo” per poter vedere la cascata. Poi   alcuni   hanno affrontato  la discesa scivolando  di sedere, mentre altri (come me ) stando in piedi e facendo finta di fare snowboard. Questa discesa l’ho fatta più volte, ma purtroppo bisognava ritornare sul pullman.
La nostra uscita sulla neve  è finita qui e  mi piacerebbe rifarla perché mi ha entusiasmato;  mi sono resa conto che “ciaspolare” può essere un diversivo dello sci (che però non lascerò mai, perché è fantastico).
Mi piacerebbe anche provare a fare dei percorsi più difficili e faticosi in modo da mettere in gioco la mia resistenza e forza d’ animo.
Il viaggio di ritorno in pullman è stato divertente e pieno di chiacchiere! 

IL COMPLEANNO DI DARWIN

Riceviamo e pubblichiamo da Riccardo, ID

Il 12 febbraio del 1809 nacque uno scienziato di nome Charles Darwin  e oggi, 10 febbraio del 2013, io andrò a vedere le sue scoperte, più altre cose che non riguardano lui.
Siamo andati al museo di storia naturale a Milano e io, la mia famiglia e Victor, un mio amico, siamo entrati nel museo. Subito ci hanno radunato nel reparto book-shop dove abbiamo preso dei souvenir.
Prima di visitare il museo  con  la visita guidata , ci hanno dato degli adesivi  con su un veliero e poi siamo partiti.

Charles Darwin
La guida ci ha portato nella sala dei primi vertebrati  e ci ha spiegato che i primi esseri viventi erano formati di cartilagine.  Dopo di che ci ha spiegato il significato della parola evoluzionismo, cioè: teoria secondo la quale gli organismi oggi viventi derivano per trasformazione da altri esseri di epoche passate. Poi abbiamo parlato dei pesci, abbiamo visto tante teche con dentro molti fossili.
Nell’altra parte c’erano i dinosauri e ha detto che ogni dinosauro aveva una caratteristica per nutrirsi, per cacciare, per mimetizzarsi, per difendersi e altri modi.
Successivamente ci ha spiegato le caratteristiche delle uova di dinosauro: il guscio per proteggere dagli urti e la sostanza melmosa nutre il piccolo.
Infine ci hanno condotto nell’ultima stanza dove abbiamo parlato delle unghie di T-REX.
Per finire abbiamo fatto un gioco sulle conoscenze.  Ci  siamo divisi in tre squadre e ognuna  si sceglieva un nome. C’era un campo come il giro dell’oca, ma molto grande, e come pedine si usavano delle bambine.
La guida faceva delle domande e se si indovinava la risposta bisognava tirare il dado e a seconda del numero che usciva, per esempio cinque, la pedina della squadra che aveva tirato doveva fare un certo numero di passi, in questo caso cinque.
Il primo che arrivava vinceva.
Dopo ci hanno lasciato e abbiamo girato il museo per conto nostro.