martedì 30 aprile 2013

LA PAROLA BLU

Dalla terza B riceviamo e… pubblichiamo

LA PAROLA BLU

Blu, colore profondo,
che si trova in tutto il mondo,
in cielo, in mare, in terra,
il blu è la pace dopo la guerra.


In blu scrivo i miei pensieri
e i miei più profondi desideri;
il blu mi ricorda la serenità,
gioia, amore e felicità.

Il blu è un profondo ricordo di bambini
come i puffi tanti piccoli e carini;
come il mare con i pesci colorati;
come i coriandoli a carnevale lanciati.

Il blu come tanti colori
lo si usa anche per i fiori:
occhi di Madonna, nontiscordardime,
ortensie, fiordalisi e ancora più ce n’è!

Blu come la notte, cielo senza stelle,
blu come gli occhi delle ragazze più belle!
A me piace tanto questo colore
perché è così profondo che mi riempie il cuore!


Laura Dima 3B



domenica 28 aprile 2013

Gita a Monza e allo Sport Village

Monza e il suo Duomo

Il 10 Aprile ’13 le classi 1aB e 1a D si sono recate in visita al Duomo di Monza e al suo Museo.
Che cosa hanno scoperto?
Nella piazza di Monza, cui è intitolata,  si erge il Duomo. Questa struttura è intimamente legata alla principessa bavara Teodolinda, vedova di Autari e moglie di Agilulfo, famosa per aver convertito i Longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo. Teodolinda avrebbe scelto questa zona di Monza per erigere un palazzo e una cappella in onore di san Giovanni Battista.  Da questo nucleo primitivo è stato eretto  il Duomo nei secoli successivi. La  facciata  bicolore si erge maestosa e sovrasta la navata, che invece è meno alta. Sulla facciata, sopra il portale, si trova la copia della statua in bronzo di Giovanni Battista, perché quella originale (che i ragazzi hanno poi visto) si trova  nel museo del Duomo.
Sempre sulla facciata la guida ha fatto osservare i tondi di Teodolinda e Agilulfo: sovrani immortalati sulla facciata di un duomo!
Naturalmente l’attenzione è attirata dal bel rosone …centrale o no? Guardiamolo bene!
Ma  i vetri del  rosone sono solo una copia… perché quelli originali si possono ammirare   nel museo.
All’interno del Duomo di grande interesse è l’affresco sulla parete laterale del Duomo, che raffigura  l’Albero della Croce, opera attribuita all’Arcimboldi .
Di grande rilievo, sul lato sinistro della navata centrale, è il pulpito trecentesco di Matteo da Campione, con figure a rilievo di apostoli ed evangelisti.

Sophie    I a B


La cappella  di Teodolinda

Dalla   sinistra dell’abside del Duomo,  si accede alla cappella di Teodolinda che  è decorata da un ciclo di affreschi degli Zavattari, famiglia di pittori con bottega a Milano (Purtroppo gli affreschi  sono in restauro dal 2009 quindi non si possono ancora  ammirare, anche se i ragazzi hanno potuto sbirciare qualche bella figura… Alcuni ragazzi hanno fatto presente alla guida che gli Zavattari hanno lavorato anche a Corbetta: l’affresco della Madonna dei miracoli richiama la figura delle dame del ciclo della cappella di Teodolinda). Gli affreschi della  cappella furono probabilmente commissionati da Filippo Maria Visconti. Le scene degli affreschi sono 45,  e rappresentano le nozze tra Teodolinda e Autari, il primo marito. In altre scene sono raffigurati i preliminari e le nozze tra la Regina e il secondo marito Agilulfo; in altre ancora invece  sono raffigurate la fondazione e le vicende iniziali della Basilica di Monza.

La corona ferrea

Sempre nella cappella  di Teodolinda, in un “altare cassaforte”,  è anche custodita la celeberrima Corona Ferrea, una corona formata da sei lamine d’oro e adornata da ben 46 gemme, con all’interno un cerchio che secondo la tradizione sarebbe stato forgiato con uno dei  chiodi della crocifissione di Gesù. Si è scoperto recentemente che in realtà la lamina dentro la corona non è fatta di ferro, bensì d’argento, infatti non viene attratta dalla  calamita. Si tratta comunque, a detta della guida, di una reliquia di 3° tipo, che è stata in contatto in qualche modo con il chiodo della croce. Di fatto è emozionante pensare che quella corona è stata “indossata” da moltissimi re del passato, e addirittura dall’imperatore Carlo Magno!

Simone I a D Francesca I a B

Visita al museo del Duomo di Monza

Nel museo ipogeo (=sotterraneo) del Duomo di Monza sono conservate molte reliquie e opere d’arte di un periodo lungo più di 1400 anni.
Nel museo si possono  ammirare oggetti appartenenti alla regina dei Longobardi, Teodolinda: il suo pettine d’avorio e il calice blu delle nozze con Autari. Altri calici, in metallo prezioso, appartenenti ai Longobardi furono “presi” e fatti fondere da Napoleone Bonaparte per pagare le sue truppe.
Naturalmente nel Museo si possono ammirare anche altri oggetti di oreficeria longobarda come: "La chioccia coi pulcini" sul significato della quale ci sono varie interpretazioni, l’Evengelario in oro e pietre preziose, la Corona di Teodolinda anch’essa in oro e pietre preziose.
Nel museo ci sono anche le donazioni che Berengario del Friuli, eletto re d’Italia nell’888 e imperatore nel 915, fece alla chiesa  di Monza,  tra cui la Croce del regno, che oggi è nello stemma della città di Monza, il reliquiario con il dente di San Giovanni Battista e il Dittico di Stilicone.

È stato interessante visitare il Museo con l’aiuto della guida che ha attirato la nostra attenzione su molti reperti, ma non tutti!
                                               Jari I a B e Gabriele I a D





Il giorno 10 aprile   le classi 1D e 1B, di ritorno dalla visita a Monza,  si sono recate allo Sport Village di Milano.
Terminato il pranzo, rigorosamente al sacco,  l’istruttore  ha  proposto di praticare i seguenti sport:
tiro con l’arco, pattinaggio con i roller e beach volley.
I ragazzi sono stati quindi divisi in tre gruppi e ciascuno con il proprio istruttore si è recato nello spazio predisposto per il tipo di sport da effettuare.
Le attività duravano  un’ora  ciascuna,  perché nell’ora seguente si sarebbe cambiato sport. L’istruttore del tiro con l’arco ha diviso i  maschi dalle femmine così si sono formate due squadre. L’istruttore ha  insegnato a ciascuno  la postura, l’impugnatura e come  prendere la mira.
Il pattinaggio (sport più apprezzato dalle ragazze)é stato “per alcuni” alquanto difficile e complicato, mentre altri sembravano…volare sui pattini.
L’istruttore ha insegnato  ad andare in avanti, indietro, a destra, a sinistra e…a  usare  il freno.
L’altra attività sperimentata a turno da tutti i gruppi è stata  il Beach Volley, con il campo di sabbia fine e molto chiara  all’interno di una specie di “cupola gonfiabile” dove faceva molto caldo, perché era stato acceso il riscaldamento …ma il 10 aprile faceva davvero caldino  e non era necessario riscaldare.
L’istruttrice  ha fatto fare  dapprima  tre battute  a ciascun ragazzo/a,  poi si è passati alle partite    con squadre scelte da due capitani.
Ogni gruppo ha svolto 3 o 4 partite, dove ciascuno poteva buttarsi a terra nei tentativi di salvataggio più impegnativi: tanto la sabbia attutiva i colpi! Ad ogni partita si sentivano le risate dei ragazzi rimbombare all’interno del “cupolone” .
Terminate le attività i ragazzi  sono tornati  a casa “pieni” di bei ricordi.

Davide 1D e Cance

mercoledì 24 aprile 2013

Viaggio nelle Marche

Abbiamo intervistato Giulia e Luana della 3a B che il giorno 26 marzo, con la loro classe e la 3a A
sono entrate nelle Grotte di Frasassi, davvero enormi, lunghe ben 7 Km.


Non molti anni fa, da quello che si chiama il "BALCONE DELL’ ORRORE" alcune persone si sono calate e hanno visto per la prima volta queste grotte carsiche. La scoperta risale al 25 settembre 1971, ma negli anni successivi sono state trovate delle diramazioni e, volta per volta, sono stati aperti al pubblico nuovi percorsi, dopo essere stati messi in sicurezza. All’interno c’è molta umidità e la temperatura è costante. Le grotte sono molto particolari e suggestive con stalattiti e stalagmiti dalle forme più “strane”. I ragazzi hanno attraversato delle vere e proprie “sale”. La più grande potrebbe contenere il duomo di Milano! Hanno anche ammirato una stalagmite alta come un palazzo di 5 piani, anche se hanno osservato che è difficile capire le grandezze all’interno della grotta, dove non ci sono punti di riferimento. Passando da una sala all’altra hanno scorto concrezioni calcaree dalle forme più varie: dal cammello al dromedario al …Babbo Natale! La sala delle candele poi…. sembra davvero una cappella con tante candeline, cui manca solo la fiammella.



Laura ed Alessia , sempre della classe 3a B ci hanno raccontato le tappe successive del loro viaggio.

Il giorno 27/03/13 hanno visitato il castello di Gradara che è una rocca che si erge in posizione strategica su un’altura; è circondato da un fossato che viene attraversato grazie al ponte levatoio. La rocca è stata costruita in 3 momenti diversi.


La parte medievale, dove vivevano Paolo e Francesca, secondo loro è la più bella. Nella stanza di Francesca c’era una botola sul pavimento che collegava la stanza con quella sottostante.
Nei sotterranei del castello c’era la sala delle torture dove venivano torturati i prigionieri di guerra .
Successivamente si sono recati a Urbino.
Sono entrati nel Palazzo Ducale che era appartenuto al duca di Montefeltro.
Tutta Urbino ruota attorno a questo palazzo che è patrimonio dell’ UNESCO.
I ragazzi hanno visitato la sala della biblioteca e lo studiolo del duca, in legno intarsiato.
La biblioteca era vuota, ma su un lato si vedeva un computer che proiettava com’era un tempo. Sul soffitto c’era un dipinto il quale raffigurava un’aquila e un sole al centro che si ramificava nei vari raggi. Hanno ammirato quindi alcuni quadri, in particolare La Flagellazione di Piero della Francesca.

Il momento clou? Ve lo lasciamo immaginare. Ricordiamo solo che tra il 26 e il 27 ….c’è di mezzo la notte!




Martina 1a C , Franco 1a C  ,  Edoardo 1a E

martedì 23 aprile 2013

Il 25 aprile

Perché il 25 aprile siamo a casa da scuola ?
Perché l’Italia, in questo giorno, ricorda una tappa importante della propria storia: la Liberazione dal nazifascismo.
Il nostro Paese era tenuto in una situazione di oppressione dalla dominazione nazifascista.
La Liberazione è stata una conquista ottenuta grazie all’impegno e al sacrificio di tanti e soprattutto dei partigiani, uomini e donne che hanno scelto la strada dell’opposizione armata o quella della resistenza silenziosa ma costante.
A distanza di oltre sessant’anni è opportuno ricordare ancora chi ha lottato per condurre l’Italia a essere un Paese libero e democratico.



I ragazzi di 3aB ci suggeriscono che il ricordo deve tradursi in insegnamento per i giovani. Ci invitano ad ascoltare lo scrittore Vittorini, che diceva che dobbiamo “imparare da questi morti ciò per cui sono morti”, cioè il valore della libertà, il valore della democrazia, il rispetto per la dignità di ogni uomo!
…E allora buon 25 aprile a tutti!
Andrea e Jacopo 1aE

venerdì 19 aprile 2013

DOMANDA DI SCIENZE (per la prima D)

Quali sono i fattori ambientali che influenzano la germinazione del seme? In altre parole: di che cosa ha bisogno un seme per germogliare?



Rispondete quello che vi viene in mente, non importa che sia giusto o no (ovviamente rispondete in modo sensato).

Come fare per rispondere alla domanda:


Vai alla fine del post e clicca sotto alla mia firma su: “Nessun commento
Sotto alla scritta “Posta un commento” apparirà un rettangolo bianco nel quale potrai scrivere la tua risposta. Ricordati di firmare con il nome (esempio: Chiara), o con le iniziali del tuo nome e cognome (esempio: C.M.)
Una volta che hai finito di scrivere guarda a destra della scritta “Commenta come:” e scegli dal menù a tendina (cliccando sul triangolino nero rovesciato) la parola: Anonimo
Clicca ora su “Pubblica
Ti apparirà la scritta: Dimostra di non essere un robot” e appariranno anche 2 immagini con lettere e numeri.
Digita nello spazio apposito quelle lettere e quei numeri, in ordine, senza lasciare spazi.
A questo punto clicca di nuovo su "Pubblica" e se hai fatto tutto giusto ti apparirà la scritta evidenziata in giallo:
il tuo commento sarà visibile solo dopo l’approvazione.


Aggiornamento:

In classe abbiamo riassunto quello che avete scritto nei commenti e che avete detto a lezione.
Secondo voi i fattori che influenzano la germinazione del seme sono:

1) La luce
2) L'acqua
3) La terra
4) L'aria
5) La temperatura

Per verificare se tutte queste cose sono necessarie affinché un seme germogli, faremo un esperimento:

Tutti voi avete portato a casa un bicchiere contenente del cotone e un seme di fagiolo.

Chi ha il bicchierino n°1 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°2 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°3 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio).
Chi ha il bicchierino n°4 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio)
Chi ha il bicchierino n°5 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in frigorifero.
Chi ha il bicchierino n°6 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in frigorifero.

In questo modo vedremo se l'acqua, la luce e la temperatura influenzano la germinazione del seme e trarremo le nostre conclusioni. Notiamo che in nessuno dei bicchierini c'è della terra. Mentre tutti i semi hanno a disposizione l'aria.

Appena nasce qualche piantina, scrivetelo nei commenti, ricordandovi di indicare che numero di bicchierino avete.

Buon lavoro.

Prof. Mancini

martedì 16 aprile 2013

Geometria al computer

Con la prof. Zoia, spesso, andiamo in aula computer per utilizzare un programma che offre la possibilità di “disegnare” figure geometriche: Cabri-géomètre.
Questo programma è utile per imparare la geometria divertendosi.
Si possono realizzare figure come rette parallele, angoli, segmenti, punti e cerchi.Tutte queste cose si possono misurare e colorare, si può scegliere lo spessore delle linee e tratteggiarle.
È un’opportunità per imparare divertendosi.
Rispetto alla carta, al righello e alla matita consente di essere più veloci e precisi.
Il lavoro svolto può essere anche stampato e inserito nel quaderno.

Jacopo e Andrea 1aE