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giovedì 13 giugno 2013

Il baco da seta

Il baco da seta e un insetto olometabolo (cioè un insetto che da adulto presenta un aspetto diverso da quello iniziale).
La falena adulta del baco è di colore bianca o giallastra, ha un corpo tozzo e peloso e un’apertura alare di circa 4 cm.
Nel corso della sua esistenza non si nutre e infatti il suo apparato buccale è rudimentale.
La femmina muore poco dopo aver deposto le sue uova (circa 300-400 uova di un colore bluastro).
Le uova si schiudono nel giro di 10 giorni, rilasciando larve lunghe 0,5 cm che si nutrono di foglie di gelso. Le larve mature diventano lunghe circa 7,5 cm e hanno un colore giallastro o grigio scuro. Hanno un paio di ghiandole salivari modificate, chiamate ghiandole della seta, che secernono un fluido viscoso in forma di filo, attraverso aperture dell’apparato buccale: filiere. Il filo entrando in contatto con l’aria si solidifica e produce il bozzolo.
Sei settimane dopo la schiusa il baco da seta smette di nutrirsi e fila il bozzolo, producendo fibre lunghe fino a 4 km. Terminato il bozzolo il baco vi si inpupa e ne emerge dopo due settimane in veste di falena adulta.
Negli allevamenti si impedisce alla falena di uscire dal bozzolo perché non si rovini la seta. Perciò la maggior parte dei bachi viene uccisa con il calore.


Disegno di Alice e Sofia 1D



Davide Aquino 1D


martedì 28 maggio 2013

Esperimento sull'osmosi

Scopo: verificare il fenomeno dell’osmosi.
Materiali: patate, coltello, sale.
Procedimento: Abbiamo tagliato le patate in modo da formare un pozzetto, poi la Prof.ssa le ha distribuite a ognuno di noi. La Prof.ssa ci ha dato anche un po’ di sale da mettere nel pozzetto della patata. 
Osservazioni: appena messo, il sale ha incominciato a sciogliersi e si è formata una soluzione di acqua e sale all'interno del pozzetto. Abbiamo notato che dopo un po' il pozzetto si è riempito d'acqua.

Conclusioni: abbiamo verificato il fenomeno dell’osmosi, infatti l’acqua è passata dalle cellule della patata (con meno concentrazione di sale) al pozzetto (che aveva una concentrazione di sale maggiore).

Disegno di Simone (prima D)

Osmosi= L’osmosi è quel  fenomeno per cui si assiste al movimento di acqua da una soluzione meno concentrata a una soluzione più concentrata, attraverso una membrana semipermeabile.
Per semipermeabile si intende una membrana che permette il passaggio del solvente (per esempio l’acqua) ma non di determinati soluti (per esempio zuccheri e proteine).
Il fenomeno dell’osmosi è fondamentale per le cellule, dato che la loro membrana è semipermeabile. (da: la Biologia di Pietro Omodeo)




venerdì 19 aprile 2013

DOMANDA DI SCIENZE (per la prima D)

Quali sono i fattori ambientali che influenzano la germinazione del seme? In altre parole: di che cosa ha bisogno un seme per germogliare?



Rispondete quello che vi viene in mente, non importa che sia giusto o no (ovviamente rispondete in modo sensato).

Come fare per rispondere alla domanda:


Vai alla fine del post e clicca sotto alla mia firma su: “Nessun commento
Sotto alla scritta “Posta un commento” apparirà un rettangolo bianco nel quale potrai scrivere la tua risposta. Ricordati di firmare con il nome (esempio: Chiara), o con le iniziali del tuo nome e cognome (esempio: C.M.)
Una volta che hai finito di scrivere guarda a destra della scritta “Commenta come:” e scegli dal menù a tendina (cliccando sul triangolino nero rovesciato) la parola: Anonimo
Clicca ora su “Pubblica
Ti apparirà la scritta: Dimostra di non essere un robot” e appariranno anche 2 immagini con lettere e numeri.
Digita nello spazio apposito quelle lettere e quei numeri, in ordine, senza lasciare spazi.
A questo punto clicca di nuovo su "Pubblica" e se hai fatto tutto giusto ti apparirà la scritta evidenziata in giallo:
il tuo commento sarà visibile solo dopo l’approvazione.


Aggiornamento:

In classe abbiamo riassunto quello che avete scritto nei commenti e che avete detto a lezione.
Secondo voi i fattori che influenzano la germinazione del seme sono:

1) La luce
2) L'acqua
3) La terra
4) L'aria
5) La temperatura

Per verificare se tutte queste cose sono necessarie affinché un seme germogli, faremo un esperimento:

Tutti voi avete portato a casa un bicchiere contenente del cotone e un seme di fagiolo.

Chi ha il bicchierino n°1 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°2 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°3 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio).
Chi ha il bicchierino n°4 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio)
Chi ha il bicchierino n°5 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in frigorifero.
Chi ha il bicchierino n°6 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in frigorifero.

In questo modo vedremo se l'acqua, la luce e la temperatura influenzano la germinazione del seme e trarremo le nostre conclusioni. Notiamo che in nessuno dei bicchierini c'è della terra. Mentre tutti i semi hanno a disposizione l'aria.

Appena nasce qualche piantina, scrivetelo nei commenti, ricordandovi di indicare che numero di bicchierino avete.

Buon lavoro.

Prof. Mancini

sabato 16 marzo 2013

Batteri in piastra


Le classi 1D e1F hanno svolto un esperimento con le piastre Petri, per vedere se nascevano i batteri i diverse condizioni.

Abbiamo messo in un becher l’acqua e la gelatina in dadi, abbiamo fatto scaldare l’acqua per qualche minuto per far sciogliere i dadi. Dopo abbiamo versato il brodo che si è formato in 4 piastre Petri.



Abbiamo messo le piastre con il brodo fuori dalla finestra perché si solidificasse. Il giorno dopo la prof. ha estratto i bigliettini con i nostri nomi per scegliere  chi di noi doveva immergere il dito nelle piastre. 
Su una abbiamo scritto DS = Dito sporco e ci abbiamo appoggiato un dito senza lavarlo. 
Sulla seconda piastra abbiamo scritto DP = Dito pulito e ci abbiamo immerso un dito lavato con il sapone. 
Sulla terza ci abbiamo scritto T = Terra e abbiamo prima messo il dito nella terra e poi il dito nella piastra. 
Invece nella quarta non ci abbiamo messo niente abbiamo solo scritto C = Controllo

Dopo una quindicina di giorni abbiamo trovato questi batteri e muffe nelle singole piastre:

nella piastra dove avevamo appoggiato il dito sporco abbiamo trovato più batteri che in quella del dito pulito, nel controllo abbiamo trovato pochi batteri e muffa e non c’e l’aspettavamo perché non avevamo messo dentro niente a parte il brodo, e quindi pensavamo non crescesse nulla. Forse la gelatina è stata contaminata dai batteri quando uno di noi ha sollevato il coperchio per sbaglio. Nella piastra del dito pulito ne abbiamo trovati di meno e infine nella piastra di terra ne trovammo tantissime più che in tutte le altre.

Un consiglio utile potrebbe essere quello di lavarsi sempre le mani con il sapone prima di mangiare, soprattutto se abbiamo toccato la terra.


SIMONE E DAVIDE DI 1D

venerdì 8 febbraio 2013

ESPERIMENTO CON IL SALE

Per fare questo esperimento serve:

un bicchiere di vetro, granelli di sale fino e grosso, un pezzo di spago e una matita.

Abbiamo messo dell’acqua nel bicchiere e del sale fino, poi abbiamo legato lo spago alla matita e al filo abbiamo legato un granello di sale grosso e l’ abbiamo immerso nel bicchiere e dopo aver aspettato 10 giorni quando siamo ritornati a scuola il bicchiere era tutto ricoperto all’interno di sale e l’acqua non c’era più ma il sale era diventato molto più grande.


Daniel e Luca, 1E

mercoledì 23 gennaio 2013

ECCHECCAVOLO!

La classe seconda C ha fatto un esperimento per capire quali tra alcune sostanze sono acide e quali basiche. Ecco la relazione di Vittoria:

Materiali / Sostanze: 

Provette, pipette, bicchierini di plastica per il caffè, succo di cavolo rosso, acqua, limone, aceto, bicarbonato, candeggina, ammoniaca, aspirina, sapone, shampoo, vino bianco, Coca-cola, vasetto e pennarello.



Procedimento:

La prof. ci ha messo sei diverse sostanze nel bicchieri da caffè.
Prima in un vasetto di vetro ci aveva messo del succo di cavolo rosso.
Poi abbiamo messo con l’aiuto delle pipette le sei sostanze che ci aveva dato:
(acqua, limone, bicarbonato, candeggina, aspirina e coca-cola) nelle provette insieme al succo di cavolo rosso.





Osservazioni:

Abbiamo visto che il succo di cavolo rosso con l’acqua rimaneva blu, con il limone diventava fucsia, con il bicarbonato diventava verde, con la candeggina diventava giallo, con l’aspirina diventava viola e con la coca-cola diventava rosso scuro. Questo succede perché il cavolo rosso è un indicatore.




Conclusioni:

Se il colore finale è rosso o fucsia allora la sostanza è acida, se invece è azzurro, verde, giallo, allora la sostanza è basica.

Se mettiamo le seguenti sostanze insieme al succo di cavolo rosso otteniamo questi risultati:

-Limone (diventa fucsia ) cioè il limone è una sostanza ACIDA.

-Bicarbonato (diventa verde) cioè è una sostanza BASICA.

-Candeggina (diventa gialla) cioè una sostanza BASICA.

-Aspirina(diventa viola) cioè è una sostanza ACIDA.

-Coca cola (diventa rosso scuro) cioè è una sostanza ACIDA.




Gli altri gruppi hanno provato anche con queste sostanze:

Aceto color rosa/fucsia cioè è acido

Ammoniaca color verde cioè è basica

Sapone color viola scuro cioè è basico

Shampoo color viola chiaro cioè è acido

Vino bianco color viola chiaro/ fucsia cioè è acido






martedì 15 gennaio 2013

LA DILATAZIONE TERMICA

Noi delle classi 1B e 1D abbiamo fatto un esperimento sulla dilatazione termica:

MATERIALE OCCORRENTE:

una sfera di metallo attaccata ad un’asticella tramite una catena;
un anello di metallo con supporto;
una lampada ad alcool o un fornello;

SVOLGIMENTO: 

abbiamo provato a far passare la sfera di metallo per l’anello.
Dopo esserci assicurati che passasse abbiamo messo la pallina a riscaldare e abbiamo atteso.











OSSERVAZIONI: 

una volta riscaldata abbiamo provato a farla passare per l’anello: NON CI PASSAVA PIU'. 




CONCLUSIONI:

La pallina non passava più per l’anello a causa della dilatazione termica (la pallina è aumentata di volume a causa del fatto che l'abbiamo riscaldata).

La dilatazione termica è una conseguenza dell’agitazione termica: gli atomi con il calore aumentano la velocità con cui vibrano urtandosi con maggiore energia e perciò sono costretti ad allontanarsi, facendo aumentare il volume del corpo.



Lorenzo 1^B,Victor 1^D.

mercoledì 21 novembre 2012

La materia è impenetrabile

La classe 1D ha sperimentato l’impenetrabilità della materia usando un piccolo esperimento che potete fare anche voi a casa vostra.


I materiali sono: un bicchiere di vetro, un barattolo di vetro, colorante alimentare, un pezzo di spugna e dell’acqua.


Abbiamo versato l’acqua in un contenitore di vetro e l'abbiamo colorata per vederla meglio, poi abbiamo messo un pezzo di spugna sul fondo del bicchiere e l’abbiamo immerso capovolto nell'acqua.


L’acqua non è entrata nel bicchiere perché lo spazio era occupato dall'aria. Infatti la spugna è rimasta asciutta. 
Ma poi inclinando il bicchiere abbiamo visto che sono uscite delle bolle d’aria. Siccome l’aria è uscita, l’acqua è entrata e la spugna si è bagnata.




Lorenzo 1D
(Disegni: Christian 1D)

martedì 30 ottobre 2012

LA DENSITÀ

Noi alunni della I D abbiamo fatto un esperimento sulla densità, che è il rapporto tra la massa e il volume di un corpo:

d=m/V

Siamo partiti con una bottiglia d’olio, un bicchiere d'acqua (colorata di verde) e una bottiglia di alcool.
Abbiamo versato l’olio nel bicchiere d’acqua e poi abbiamo aggiunto l’alcool. Come per magia i tre liquidi non si sono mescolati.
















STUPITI???

E ora vi spieghiamo il perché :
i liquidi che abbiamo utilizzato hanno una densità diversa: l’olio è meno denso dell’acqua e l’alcool è meno denso dell’olio. Lo strato di olio tra l'acqua e l'alcool ha permesso che i liquidi non si mescolassero!


PROVATECI E VI SENTIRETE DEI GENIACCI!!!!!!!!!!!!!!!

Vincenzo e Victor I D

IL GHIACCIO SECCO


Con la professoressa Mancini di scienze, le classi 1F e 1D hanno osservato il ghiaccio secco. Il ghiaccio secco è anidride carbonica alla temperatura di – 80°C (BRRRRRRRRRRR!). Si dice “secco” perché passa direttamente dallo stato solido allo stato aeriforme, senza passare dallo stato liquido.




Abbiamo visto che il ghiaccio secco a contatto con l’acqua colorata di verde ha creato del fumo bianco che ha avvolto il laboratorio di scienze. Suspense, mistero!???

Il fumo bianco andava verso il basso perché era freddo e quindi seguiva i moti convettivi.
Poi abbiamo acceso un lumino e abbiamo “versato” il fumo bianco sopra il lumino che si è spento subito perché essendo il ghiaccio secco anidride carbonica ha allontanato l’ossigeno che perciò non poteva più alimentare la fiamma.
Abbiamo continuato l’esperimento versando nell'acqua, oltre al ghiaccio secco, del sapone. Quando abbiamo messo il sapone nel cilindro (da non confondere con il cappello!) sono uscite delle bolle di sapone.

Se volete fare questo esperimento vi servono queste cose:
un bicchiere di vetro, un cucchiaio, colorante alimentare, acqua, ghiaccio secco e del sapone liquido.

Attenzione: Non toccate il ghiaccio secco con le mani senza protezione se no avrete un dito ROSSO come un peperoncino e un dolore cane (BAU!BAU!).
Visto che è molto freddo il ghiaccio secco si usa per conservare e trasportare cibi e farmaci, per i cocktail, per gli effetti speciali a teatro e, dato che riduce quasi del tutto l’attrito, serve per gli esperimenti di fisica.

Lorenzo e Lorenzo 1D
(Fonte: appunti di Melissa e Mara 1F)