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giovedì 27 giugno 2013

Playenergy

Un breve concorso a test sui temi dell'energia proposto da Enel, un lavoro a gruppi per cercare di rispondere alle domande e... le classi 1D, 1F, 2C hanno ottenuto il punteggio massimo. All'inizio dell'anno prossimo riceveranno un piccolo gadget a testa. Complimenti ai gruppi e agli alunni che hanno dato il massimo per questa iniziativa.



venerdì 24 maggio 2013

Uno Spettacolo per … riflettere insieme

Il giorno sabato 4 maggio 2013 alle ore 21:00 nella sala Don Sacchi è stato presentato,  per la 15^ edizione del  PREMIO LIBERAZIONE, lo spettacolo “IL CORAGGIO DELLE SCELTE, I RAGAZZI NELLA RESISTENZA” a cura delle classi 3aD e 3aB coinvolte in questa “avventura” dalle insegnanti Prof.ssa Francese, Prof.ssa Cattaneo e Prof.ssa Calcaterra. Gli attori sono stati diretti dall’esperta di teatro Dott.ssa Laura Cerati. Anche i ragazzi del laboratorio di musica delle classi terze, diretto dal prof. Vighi, ha contribuito allo spettacolo.
Abbiamo intervistato per voi  Giulia e Alessandro  di 3a D ed abbiamo scoperto che…

La cooperativa Edificatrice e di consumo di Corbetta in collaborazione con l’ANPI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI  ITALIANI) chiede ogni anno alle classi terze di allestire uno spettacolo teatrale sul tema della Resistenza partigiana e della Costituzione Italiana al fine di sensibilizzare su questi temi i ragazzi stessi, i loro coetanei e i loro familiari.
Quest’anno hanno risposto all’invito le classi 3a B  e 3a D.
I ragazzi che hanno lavorato allo spettacolo  sono  soddisfatti soprattutto perché, con scene semplici e soprattutto con gesti significativi  sono riusciti ad esprimere concetti fondamentali. Sul volantino di presentazione dello spettacolo è stampato il disegno di una bicicletta che è stato il simbolo dello spettacolo, motore dei partigiani, utilizzata anche da ragazzi come noi che facevano da staffetta per i partigiani, durante  l’occupazione nazi-fascista.
Il pubblico ha sicuramente apprezzato il lavoro svolto e i ragazzi si dichiarano  fieri  di aver contribuito  a far riflettere  tutti su tematiche tanto importanti come la libertà e la democrazia.
Le terze B e D  ringraziano Laura e gli insegnanti che si sono impegnati nella realizzazione del progetto, grazie al quale anche i ragazzi si sono sentiti partecipi di… “questa parte di storia”. Gli alunni di queste terze sono inoltre convinti che sia importante ricordare questo periodo storico e soprattutto i partigiani, grazie ai quali “facciamo parte di uno stato libero e democratico”.

Jacopo e Edoardo 1a E






mercoledì 22 maggio 2013

Intervista al sindaco di Corbetta

Il giorno 6 Maggio, nel pomeriggio,  la classe Ia B è stata in visita al Municipio di Corbetta dove ha incontrato il  sindaco, Sign. Antonio Balzarotti, che ha gentilmente risposto alle domande dei ragazzi:




1- Perché ha scelto di fare il sindaco?
     Perché  volevo  impegnarmi per la mia città e, andato in pensione, avevo  del  tempo da dedicare alla comunità di Corbetta.

2- Da quanti anni fa il sindaco?
     Dal Maggio del 2011.

3- Quali competenze si devono avere per fare il sindaco?
     Avere buon senso, grossa capacità di sintesi, saper scegliere le persone competenti che                                                                       
     possano aiutare nel governo della città.
(Il sig. Sindaco si è poi rivolto ai ragazzi invitandoli a studiare molto, perché oggi in ogni settore di intervento si richiede una buona preparazione scolastica).

4- A chi deve rendere conto del suo operato?
     Al Prefetto.

5- Qual è l’organo di governo del comune?
     La giunta,  che a Corbetta è costituita da 5 assessori ed è  presieduta dal Sindaco. Essa   ha la funzione di proporre i vari provvedimenti, i quali verranno poi sottoposti all’approvazione  del   Consiglio Comunale (che è costituito a Corbetta da 16 Consiglieri eletti dal popolo). Una volta che il Consiglio ha approvato, è compito della Giunta mettere in pratica i provvedimenti. In sintesi: la Giunta propone, il Consiglio approva, la Giunta esegue.

6- Cosa ha in progetto l’Amministrazione Comunale per la scuola media?
     L’Amministrazione ha intenzione di ampliare a breve la scuola media con altre 6 aule più una sala   polifunzionale (che sarà messa a disposizione anche di altre Associazioni)  usufruendo dello spazio  della strada davanti alla scuola stessa.

7- Quale altra opera pubblica significativa verrà fatta dall’Amministrazione Comunale?
    L’Amministrazione  vuole costruire una nuova casa di riposo per anziani.

8- Perché Corbetta ha avuto il titolo di città?
    Corbetta ha ottenuto il titolo di città per meriti  storici, artistici  e architettonici (che sarebbe bene che tutti i ragazzi conoscessero!).

Dopo aver ringraziato il Sindaco per la sua disponibilità, la classe ha continuato la visita al Palazzo Comunale con una  guida d’eccezione, la sig.ra Eva Ranzani.


Cance e Sophie 1aB

mercoledì 1 maggio 2013

Primo maggio

La festa del primo maggio  è la festa del lavoro e  ricorda le battaglie fatte dagli operai  per conquistare  alcuni  diritti  a tutela del lavoratore. La festa del 1° maggio nasce nel 1889, a Parigi, dove si sceglie di festeggiare proprio il giorno del  1° maggio perché tre anni prima, il 1° maggio 1886, una grande manifestazione operaia, svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.

Celebrare questa festa oggi  è ancora più importante se pensiamo alle persone che adesso non hanno lavoro.
Tutti devono avere diritto al lavoro!!!


Edoardo1C



martedì 23 aprile 2013

Il 25 aprile

Perché il 25 aprile siamo a casa da scuola ?
Perché l’Italia, in questo giorno, ricorda una tappa importante della propria storia: la Liberazione dal nazifascismo.
Il nostro Paese era tenuto in una situazione di oppressione dalla dominazione nazifascista.
La Liberazione è stata una conquista ottenuta grazie all’impegno e al sacrificio di tanti e soprattutto dei partigiani, uomini e donne che hanno scelto la strada dell’opposizione armata o quella della resistenza silenziosa ma costante.
A distanza di oltre sessant’anni è opportuno ricordare ancora chi ha lottato per condurre l’Italia a essere un Paese libero e democratico.



I ragazzi di 3aB ci suggeriscono che il ricordo deve tradursi in insegnamento per i giovani. Ci invitano ad ascoltare lo scrittore Vittorini, che diceva che dobbiamo “imparare da questi morti ciò per cui sono morti”, cioè il valore della libertà, il valore della democrazia, il rispetto per la dignità di ogni uomo!
…E allora buon 25 aprile a tutti!
Andrea e Jacopo 1aE

mercoledì 27 marzo 2013

Giornata della Pace

Si è ormai concluso il progetto  LA MIA SCUOLA PER LA PACE che anche quest’anno ha visto la partecipazione di tutto il nostro istituto dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di 1° grado.
Ciascuno,  nel proprio ordine di scuola, ha avuto modo di lavorare sulla tematica di quest’anno,
“L’acqua bene di tutti”,  costruendo anche uno slogan da portare   poi nel cortile del Municipio la mattina del 21 marzo.





Nella scuola secondaria di 1° grado si sono sospese le prime ore di lezione, sostituite da attività specifiche guidate da alcuni animatori del PIME.
Le classi prime, dopo un gioco sull’acqua…perduta  hanno imparato i passi per simboleggiare poi, nel cortile del Municipio,  una tubatura che ad un certo punto si rompe facendo uscire l’acqua. L’invito è …a tappare la falla, come recita uno degli slogan proposti
                                                                                                  Francesca 1a B e Edoardo 1aE


Ma vediamo cosa proponevano i diversi slogan:





TAPPA LA FALLA = Per me questo slogan significa: evita gli  sprechi   Franco 1C




L’ACQUA NON   HA BARRIERE.= Vorrà dire che l’acqua deve poter scorrere dove serve, è per tutti!    Edoardo 1C



ACQUA PER TUTTI = vuol dire che l’acqua non  è solo mia o tua: è un bene prezioso per tutti! Simone 1D





TUTTI PER L’ACQUA = vuol dire che tutti noi dobbiamo impegnarci per non sprecare e inquinare l’acqua. Simone 1D



WAKE UP, OPEN YOUR EYES = Svegliati, apri i tuoi occhi : non far finta di niente 





NON ASPETTARE DOMANI…IL TUO IMPEGNO INIZIA ORA= Inizia ora a non sprecare, per costruire un mondo migliore






Per la giornata conclusiva del progetto “La mia scuola per la pace” alcune classi hanno scelto   lo slogan :“ACQUA SORGENTE DI VITA” ed anche 
“ ACQUA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ” -  perché?
L’acqua è sorgente di vita perché senza di essa noi moriremmo: non potremmo bere, lavarci, non potremmo … fare tantissime altre cose!
Anche giocare con l’acqua! Ma è così essenziale? No, per niente! Giocare con l’acqua è un modo di… sprecarla! Io penso non sia il caso…

Gabriele 1aD


Energia a colori: abbiamo vinto!

Domenica 24 marzo una rappresentanza della nostra scuola secondaria di 1° grado Simone da Corbetta ha partecipato alla premiazione del concorso Angelo Masperi, indetto dall’assessorato all’agricoltura del comune di Albairate in collaborazione con la Biblioteca Civica e con gli amici del museo dal titolo "ENERGIA A COLORI".
Il concorso è dedicato a Masperi che è stato sindaco di Albairate dal 1992 al 2003.
Si trattava di un concorso finalizzato a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi riguardanti l’ambiente, l’ecologia, l’agricoltura, la conoscenza del territorio.
Molte scuole del territorio, ma anche di altre zone d’Italia, hanno partecipato: dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria di primo grado.
Il nostro istituto ha presentato diversi elaborati prodotti dal laboratorio delle classi 3E+3C, dal gruppo di alunni a tempo prolungato delle classi 2B+2F e dalla classe 1F.
Il lavoro è stato apprezzato e la nostra scuola ha  vinto ben 300€ con grande soddisfazione di tutti.

Cance 1B e Martina1C

Questa è la delegazione dei vincitori
nella palestra di Albairate.


martedì 19 marzo 2013

CCR: Una seduta partecipata


Il  giorno 11-03- ’13  si è tenuta la 3a seduta del CCR con un folto pubblico: la classe 1aB della scuola secondaria di primo grado   insieme  alle classi Quinte  della scuola primaria del nostro Istituto. Queste classi si sono unite ai consiglieri per  saperne di più a proposito di  uno dei punti  all’ordine del giorno: la Carta  dei   Diritti dei minori.
Per questa occasione  è intervenuto il relatore DOTT. Mauro Colombo , che è il dirigente del Centro di Formazione dei Salesiani ad Arese.
L’ intenzione  del relatore non era di  presentare semplicemente la Carta dei Diritti dei minori (cosa che possiamo fare anche noi!) ma piuttosto quella di far  conoscere  alcuni suoi pensieri  circa la Carta   così da offrire  qualche spunto per lavorare a scuola nei prossimi mesi (e anni!)   

Il DOTT. Colombo, inoltre, ha specificato che la carta dei diritti non è un argomento semplice ma complesso, non solo per il linguaggio usato.
La convenzione fa appello agli Stati perché chi l’ha approvata (= ratificata)  renda attiva la salvaguardia dei diritti attraverso delle leggi!!!
Ad esempio per garantire il diritto ai bambini di avere programmi e letture specifiche  per loro, occorre che gli stati promuovano delle leggi o prendano dei provvedimenti per favorire programmi o libri per ragazzi; come?
Un'altra  pista di lavoro potrebbe nascere dal confronto tra ragazzi e adulti  per capire quali diritti   non sono applicati  e dove,  o  quali non sono ancora riconosciuti.
I consiglieri hanno proposto alle  classi della scuola secondaria di primo grado, a  partire dal settembre ’13 ,  di     preparare cartelloni, filmati, diapositive per allestire,  nella sala delle colonne, una mostra per celebrare il 25o anniversario della Carta  dei Diritti dei minori  per il novembre del 2014.
Buon Lavoro!



CANCE 1B

domenica 17 marzo 2013

Costruiamo la pace...non sprecando!


Per la giornata del 21 marzo, che concluderà il progetto di educazione alla pace, nella scuola secondaria  di primo grado “Simone da Corbetta” ci si è  attivati in vario modo. In particolare si è cercato di  riflettere sul rapporto che c’è tra il non sprecare l’acqua e costruire la pace.
Una condizione per avere la pace nel mondo è amministrare con giustizia e saggezza le risorse naturali  della terra: esse  non possono essere sprecate da alcuni, mentre altri non ne hanno a sufficienza!
Dobbiamo costruire la pace a partire dalle scelte di ciascuno,  dalle scelte di tutti i giorni, cambiando un po’ anche il nostro modo di vivere! 
Per la pace si possono fare tanti gesti, tutti significativi: anche NON  SPRECARE  L’ACQUA diventa un gesto per costruire la pace se comprendiamo che tutelare le risorse ambientali permette migliori condizioni di vita per tutti gli abitanti del pianeta.

Vi aspettiamo tutti il 21 marzo nel cortile del comune.

FRANCESCA(1 B) E JARI (1 B)

http://www.cdb-corbetta.org/iniziative/giornata-pace/

Non sprecare l'acqua!


INVITO  A  NON  SPRECARE L’ ACQUA

(Cortesia: José Manuel Suàrez)


1. APPLICA UN RIDUTTORE DI FLUSSO AI RUBINETTI DI CASA:
   l’ acqua si mescola con l’ aria e avrai un getto più voluminoso risparmiando acqua.

2. FAI  LA DOCCIA  INVECE  DEL BAGNO:
    in media, riempire la vasca fa un consumo d’ acqua quattro volte maggiore rispetto     
    alla doccia ( ma …. non passare ore sotto il getto d’acqua!)      

3. TIENI APERTO IL RUBINETTO SOLO PER IL TEMPO NECESSARIO:
    mentre ti lavi i denti o ti fai la barba puoi chiuderlo.

4. SCEGLI   ELETTRODOMESTICI DI CLASSE A+,
    progettati per ridurre il consumo di acqua, e cerca di usarli sempre a pieno carico.

5. LAVA PIATTI, FRUTTA E VERDURA IN UNA BACINELLA
    e usa acqua corrente solo per il risciacquo.
    L’ acqua di cottura di pasta e patate inoltre è molto sgrassante

6. INNAFFIA  LE  PIANTE  DI  SERA:
    dopo il tramonto l’acqua evapora più lentamente.
    Scegli un getto vaporizzato.

7. SCEGLI UNO SCIAQUONE CON LO SCARICO DIFFERENZIATO:
    in caso di perdite continue verifica le guarnizione e il funzionamento del            
    galleggiante.

8. FAI UN CONTROLLO PERIODICO CHIUDENDO TUTTI I RUBINETTI:
    se il contatore dell’acqua gira lo stesso c’è una perdita; provvedi subito a ripararla.

9. SE LAVI L’ AUTO, USA IL SECCHIO E LA SPUGNA:
    risparmierai molta acqua rispetto al getto della  canna.

10. RACCOGLI  L’ ACQUA PIOVANA.
     Potrai sfruttarla per gli usi non potabili, ad esempio per lavare l’ auto e innaffiare
     il giardino.



Trascritto   per voi  da EDOARDO  di  1a E

mercoledì 6 marzo 2013

Guarda il cielo…e ricorda di non odiare

Abbiamo intervistato Giulia, Dalila, Alessandro e Federico di 3aD, che insieme ad altre classi terze della nostra Scuola, in occasione della Giornata della Memoria, si sono recate  al Cinemateatro Nuovo di Magenta per assistere al film Jona che visse nella balena, un film del 1993 di Roberto Faenza, tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski.
Si tratta di un film che ha ottenuto nel 1993 il premio David di Donatello per miglior regia, migliore musica e migliori costumi e, a detta dei ragazzi intervistati, meritava di essere visto.
I ragazzi di 3D ci hanno detto che “Il telone bianco del cinema  di Magenta  ha fatto capire come è stata dura la vita per gli Ebrei  durante la seconda guerra mondiale”.


In breve ci hanno raccontato la trama: il film racconta la storia di Jona Oberski,  un bambino di 4 anni che vive ad Amsterdam durante la seconda guerra mondiale. Dopo l’occupazione da parte dei Tedeschi, viene deportato nel campo Bergen  Belsen insieme alla sua famiglia. Qui Jona passerà  tutta la guerra,  in una baracca, separato dai genitori.
Il bambino subisce freddo, fame e angherie da parte di alcuni ragazzi tedeschi.
Sono rarissimi i casi in cui viene trattato con gentilezza, solo il cuoco del lager e il medico dell’ambulatorio si dimostrano meno “crudeli”.
Particolarmente commovente è l’ultimo incontro con i suoi genitori.
Il padre morirà   nel campo di concentramento, la madre semidelirante in un ospedale sovietico…

I ragazzi intervistati hanno provato diverse emozioni vedendo questo film, dove si passa dalle canzoni allegre dell’inizio, in cui, pur nel  campo di concentramento i bambini non sapevano a cosa stavano andando incontro, ai momenti più crudi dove  la verità  si palesa e la sofferenza è davvero enorme.
I ragazzi ci  hanno riferito di essersi immedesimati, a volte, nel protagonista rendendosi conto dell’assurdità delle teorie di Hitler che voleva sterminare gli Ebrei perché li riteneva una RAZZA INFERIORE”. Le emozioni più forti che hanno provato sono state quelle dell’angoscia e della tristezza.
Giulia, Dalila, Alessandro e Federico ci hanno suggerito di mettere come titolo del nostro articolo “Guarda il cielo…e ricorda di non odiare”: la frase che  la madre ricordava sempre a Jona nel campo, dove subiva ogni sorta di violenza…
Un insegnamento che possiamo fare nostro.


 DAVIDE 1aB , SIMONE 1aD.

lunedì 18 febbraio 2013

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO …


...da Micol  di  3aA

In occasione della giornata della memoria abbiamo assistito allo spettacolo teatrale “All’erta  stiam”  presentato proprio nella nostra scuola da quattro attori.
…Ci stavamo dirigendo verso l’aula video quando delle urla in tedesco ci hanno preso di sorpresa: un uomo era sopra la scrivania, sembrava un soldato e urlava a noi come se fossimo le sue vittime.
Le urla rimbombavano nel corridoio e avvolgevano chiunque fosse presente.
Mi venne d’istinto, strinsi forte il sasso bianco che ci avevano appena dato le altre attrici.
Ognuno di noi ne aveva uno nella mano e lo stringeva, come se quel sasso avesse potuto cambiare le cose, come se fosse stato l’unica cosa di cui avevamo bisogno in quel momento.
Le attrici ci fecero entrare nella stanza di fretta, come se stessimo scappando da qualcosa.
Ci sedemmo a semicerchio e partì una musica, lenta.
Non capivo cosa dicesse quella canzone, ma sembravano parole felici, rassicuranti.
Le note invasero la stanza in ogni angolo e come aria si diffusero lentamente dentro di noi .
Gli attori ballavano all’interno del semicerchio; tre donne e un uomo , quello che prima aveva urlato.
Erano tutti vestiti di nero e ognuno di loro aveva un cappotto.
Mentre danzavano su quelle note dolci si tolsero il cappotto, uno alla volta, e ne fecero un cumulo.
Poco più in là c’erano  un cumolo di valigie e più in là ancora uno di scarpe.


Dopo un po’ la musica si spense e il silenzio venne spezzato dagli attori , che iniziarono a parlare.
“All’inizio vennero a prendere gli zingari, ma non dissi niente, perché mi davano fastidio. Dopo vennero a prendere i comunisti, ma rimasi indifferente perché tanto non ero uno di loro. Poi gli ebrei… Alla fine vennero a prendere me”, così dissero.
Quelle parole mi fecero riflettere, mi diedero fastidio, perché ognuno di noi davanti a certi fatti, a volte rimane indifferente. Era una provocazione, volevano provocarci , e ci erano riusciti.
Ma il bello arrivò dopo, quando un’ attrice iniziò a parlare: “Sopra a quel  cumulo di scarpe ce n’è un paio. Un paio di scarpette rosse, numero ventiquattro quasi nuove. Appartenevano a un bambino di tre anni, forse di tre anni e mezzo”. Quelle parole risuonarono nella stanza silenziosa. Quelle parole mi commossero, mi toccarono dentro con violenza, come se fosse stata un po’ anche colpa mia. Un coltello si conficcava nella gola senza lasciarmi via di uscita. Smetti di respirare,  il sangue si diffonde in tutto il corpo e arriva al cuore, in frantumi, arriva al cervello, perdi la testa. Un’infinità di emozioni mi attraversò l’ anima, un brivido mi scosse, la voglia di urlare e di buttare tutto per terra. Tutto si manifestò con le lacrime, che scendevano una a una come note sul pentagramma infinito di quelle  musiche dolci che ogni tanto si presentavano a noi. Perché era morto quel bambino? Aveva tutta la vita davanti, tutta. Perché a lui e non a me? Era un'altra vita spezzata, di un bambino innocente che in quella guerra non c’entrava niente. Non aveva colpe, tutto il mondo gli era crollato addosso senza che lui se ne accorgesse. Un altro cadavere duro, freddo, senz’ anima. Un altro sasso. Quel sasso che stringevo tra le mani, che ognuno di noi aveva con sé. Quei sassi rappresentavano i corpi innocenti di quella guerra. Bianchi, puri, duri, freddi. “Un sasso per ognuno di noi,” dicevano. E ci hanno presi per mano, facendoci alzare e portandoci a mettere i nostri sassi per terra, formando un altro cumulo.
Ci hanno fatto riflettere  sulla libertà. Libertà è guardare il cielo senza paura.
Gli attori erano bravissimi; nei loro occhi si leggeva la sofferenza, ma allo stesso tempo la speranza che volevano rappresentare.
“Domani sarò triste, non oggi” dicevano. Questa è una frase che un bambino tutti i giorni  scriveva nel campo di concentramento in cui stava. Sarebbe stato triste domani, non oggi. Oggi avrebbe guardato il cielo senza alcun timore. E quando senti queste parole ti senti fortunata, dai molta  più  importanza ad ogni camminata per strada, libera, ad ogni giornata passata divertendoti con gli amici, ad ogni sguardo al cielo infinito senza paura, perché…lo posso fare!  Io posso sentirmi libera di volare e di sognare. Libera di essere ciò che sono e di creare la mia vita. Libera di dire sempre ciò che penso. Questo fu il messaggio finale. “Non state mai zitti, dite sempre la vostra opinione. Siate incomodi, siate il granello di sabbia che blocca l’ingranaggio, e non l’olio che lo fa andare avanti”.  Queste parole risuonano nella mia mente come un  ritornello  pieno di speranza. La stessa che era  presente in quelle musiche ebraiche. Parole dure come quelle vite spezzate, che però  rimarranno sempre come simbolo di quella libertà che nessuno potrà mai negare.

Libertà è guardare il cielo senza paura (Cortesia: NicolasSemeniuk)

giovedì 31 gennaio 2013

Giornata della memoria

Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria ricordando la Shoah, cioè lo sterminio degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale. Si è scelta questa giornata perché il 27 Gennaio 1945 furono aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. In occasione della giornata della memoria, nella nostra scuola si sono svolte diverse iniziative e qui ne raccontiamo una:

Insieme ad altre classi, la nostra ( la 1aB)  ha partecipato allo spettacolo intitolato “All’erta stiam” proposto dalla compagnia teatrale di S.Stefano, coordinata dalla dott. ssa Laura Cerati.
Lo spettacolo è iniziato fuori dall’aula video dove  ci sono stati consegnati dei sassi bianchi.



Quindi  un attore  è salito in piedi su un tavolo, lentamente ha indossato un elmo nero che arrivava fino a coprirgli  gli occhi e si è messo a gridare parole in tedesco.
Noi, allora, senza capire cosa ci stava aspettando, ma sentendoci come spinti da quelle parole aspre e dure, siamo entrati nell’aula video.
Abbiamo notato due cumuli: uno di scarpe e uno di valigie ;  abbiamo capito che si trattava di un campo di concentramento.
Ci siamo seduti per terra e gli attori, dopo aver ricordato che nel campo c’era “posto” per diverse tipologie di persone di tutte le età… hanno cominciato a muoversi usando i loro cappotti come se fossero dei bambini appena nati o persone con cui ballare: i loro cappotti rappresentavano i loro ricordi e le persone care che avevano lasciato.



Dopo, però, hanno gettato i  cappotti per terra formando un altro cumulo, poco lontano dagli altri: questo gesto era fortemente significativo, ci ha fatto capire che quelle persone venivano spogliate di tutto…:  della loro roba, ma anche dei loro affetti, dei loro ricordi, persino  del nome.
Attraverso gesti, musica e parole i quattro attori ci hanno aiutati a comprendere  che, per  sopravvivere, quegli uomini si aggrappavano ai propri ricordi e al passato e cercavano di pensare sempre positivo, come quel bambino che diceva: <<Oggi sono felice, domani sarò triste. Oggi sono felice, domani sarò triste>>. Speravano in un futuro migliore e si facevano coraggio, restando uniti.
Poi gli attori hanno preso una scarpetta e facendoci immaginare che fosse rossa e del numero 24, ci hanno fatto pensare al piedino di quel bambino… che non poteva  più crescere, perché ormai era morto, come tante altre persone.
Infine ci hanno fatto posare i sassi bianchi sul pavimento: i sassi rappresentavano la vita delle persone che erano state uccise nel campo.


Abbiamo allora riflettuto sul fatto che non bisogna farsi trasportare dalle idee altrui, rischiando di fare cose di cui poi ci si deve vergognare: dobbiamo essere sabbia e non olio per gli ingranaggi!!!
Questo spettacolo ci ha aiutati a  ricordare ciò che è accaduto, ma è stato un invito a fare in modo che ciò non  accada di nuovo.
Allora…all’erta stiam!!!
Lorenzo e Serena 1^B


Facciamo la Differenza!

Abbiamo intervistato un gruppo di ragazzi della 2F che insieme ad alcuni compagni della 2B, il lunedì pomeriggio, per alcune settimane, aiutati da un esperto dell’Ufficio ECOLOGIA del Comune di Corbetta e dalle loro insegnanti, hanno svolto un’attività relativa al problema dei rifiuti. 
Hanno poi esposto il loro lavoro in una serie di cartelloni che sono in mostra nel corridoio del primo piano della nostra scuola.


Insieme a loro abbiamo ripercorso le tappe di questa attività, visionando i cartelloni.


Il primo evidenzia come saremmo ridotti se non differenziassimo la spazzatura: ne saremmo sommersi! Bruciare la spazzatura, in particolare la plastica,  non è la soluzione ideale: è pericoloso anche per la salute, perché si immette nell’aria un gas tossico, la  DIOSSINA.
Ecco che il secondo cartellone attira l’attenzione con una colorata scritta che invita a differenziare la spazzatura per creare un mondo migliore. Si capisce così che bisogna attuare la Raccolta Differenziata.
I ragazzi  hanno  costruito ed esposto vari  “bidoni” fatti con del cartoncino di diversi colori, sui quali hanno attaccato le varie tipologie di rifiuto.
Infatti, ci hanno spiegato  che il bidone dell’ Umido  contiene gli scarti da cucina , ma è opportuno non buttare in questo bidone le ossa degli animali.


Nel bidone del Verde c’è posto per erba, fiori e scarti di potature.
Il bianco bidone della Carta “accoglie” carta e cartone pulito; ma oggi si può buttare in quel bidone anche i contenitori in tetrapak del latte e del succo.
Nel bidone blu si introducono  vetro e metalli  che frantumati e fusi possono essere riutilizzati più volte .


Anche la Plastica può essere riciclata se sul contenitore ci sono i simboli con i numeri da 1 a 6 .



I ragazzi che hanno svolto questa attività hanno visitato diversi luoghi di lavoro:
l’Impianto di compostaggio di Albairate,  la  RealPlastic di Varese, l’Ecocetro di Corbetta.

Hanno così scoperto  che il contenuto dei bidoni del  Verde e dell’umido viene  portato all’impianto di compostaggio di Albairate, dove subisce una serie di processi “naturali” che lo trasformano in COMPOST: un terriccio molto nutriente che viene usato per concimare orti e giardini.



La ditta  RealPlastic  si occupa di  selezionare la plastica da riciclare: è  interessante sapere che molto lavoro viene svolto manualmente, come hanno documentato i ragazzi che hanno scattato le foto durante la loro visita.
Anche il contenuto del bidone blu, quello del vetro e dei metalli,  verrà selezionato in appositi impianti. Così come la carta verrà macerata e riutilizzata nella Cartiera.
Infine  i ragazzi  della 2F e della 2B sono stati all’Ecocentro di Corbetta, che è  il luogo dove i rifiuti ingombranti e le diverse tipologie di rifiuti vengono conferiti  in appositi cassoni, per  poi  essere inviati   nei vari luoghi di lavorazione.


Il percorso svolto durante questa attività di Educazione Ambientale  è stato molto articolato: alla spiegazione in classe è seguita la visita sul territorio e la rielaborazione a scuola. Si è trattato di un’attività impegnativa…ma anche interessante e originale.


 Amir  e Tommaso 1aC  Silvia 1aB Giulia 1E



giovedì 20 dicembre 2012

INTAVOLARSI

“Nati e cresciuti sul tuo campo”

Nei giorni di lunedì 3 e martedì 4 dicembre 2012 le classi prime A,B,C,D,E hanno svolto un’attività intitolata Intavolarsi, proposta da agenda 21 nell’ambito del progetto T.A.S.S.O (Territorio Agricoltura Società in una prospettiva Sostenibile).

Lo scopo di questa attività è quello di far conoscere i prodotti locali della terra, seguendone il percorso dalla coltivazione al consumo, riscoprendo il valore culturale dell’alimentazione e avvicinando i ragazzi ad un corretto rapporto col cibo e con le risorse del territorio.

Chiara, “l’esperta” che è intervenuta a scuola, ha ricordato ai ragazzi che noi viviamo nell’area dell’Est Ticino che è una zona ricca d’acqua che favorisce la coltivazione, sia per la presenza di canali come il Villoresi sia per le risorgive, sono sorgenti da cui l’acqua affiora in superficie, disposte in una fascia tra la bassa e l’alta pianura Padana.

Chiara ha spiegato quanto è importante sapere cosa si mangia e da dove proviene il cibo.


 

















Abbiamo intervistato alcuni ragazzi della 1^B :

“Cosa hai capito da questa esperienza?”

Davide : "È meglio consumare prodotti a Km 0, piuttosto che quelli che arrivano da lontano: si consuma meno energia per il trasporto".

Valentina M.: "I prodotti che percorrono lunghi viaggi perdono in qualità”.

Serena : "Ogni volta che si vuole comprare un prodotto bisogna controllare l’etichetta per sapere da dove proviene".

Davide : "Se i prodotti locali non vengono comprati….rischiano di non essere più coltivati dalle nostre parti”.

Valentina M.: "Purtroppo la maggior parte della popolazione preferisce mangiare prodotti provenienti da altri paesi senza considerare che siano o meno di stagione: dobbiamo cambiare tendenza!!!"

Davide: "Grazie a questa attività ho scoperto anche che esiste un animale molto piccolo in grado di svolgere un gran lavoro: l’ape. Con il suo miele ( davvero buono quello che abbiamo assaggiato!) si possono creare anche caramelle deliziose e con la sua cera si possono realizzare le candele. Ma l’ape fa molto di più!”



Tommaso 1^C Lorenzo 1^B

Dall'isola della solidarietà

Anche quest'anno l'Isola della solidarietà ha visto come protagonisti alcuni alunni dell a scuola secondaria di primo grado che hanno collaborato all'animazione e... alla vendita dei prodotti laboratoriali.
Un ringraziamento a tutti!