Un breve concorso a test sui temi dell'energia proposto da Enel, un lavoro a gruppi per cercare di rispondere alle domande e... le classi 1D, 1F, 2C hanno ottenuto il punteggio massimo. All'inizio dell'anno prossimo riceveranno un piccolo gadget a testa. Complimenti ai gruppi e agli alunni che hanno dato il massimo per questa iniziativa.
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giovedì 27 giugno 2013
venerdì 24 maggio 2013
Uno Spettacolo per … riflettere insieme
Il giorno sabato 4 maggio 2013 alle ore 21:00 nella sala Don Sacchi è stato presentato, per la 15^ edizione del PREMIO LIBERAZIONE, lo spettacolo “IL CORAGGIO DELLE SCELTE, I RAGAZZI NELLA RESISTENZA” a cura delle classi 3aD e 3aB coinvolte in questa “avventura” dalle insegnanti Prof.ssa Francese, Prof.ssa Cattaneo e Prof.ssa Calcaterra. Gli attori sono stati diretti dall’esperta di teatro Dott.ssa Laura Cerati. Anche i ragazzi del laboratorio di musica delle classi terze, diretto dal prof. Vighi, ha contribuito allo spettacolo.
Abbiamo intervistato per voi Giulia e Alessandro di 3a D ed abbiamo scoperto che…
La cooperativa Edificatrice e di consumo di Corbetta in collaborazione con l’ANPI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI ITALIANI) chiede ogni anno alle classi terze di allestire uno spettacolo teatrale sul tema della Resistenza partigiana e della Costituzione Italiana al fine di sensibilizzare su questi temi i ragazzi stessi, i loro coetanei e i loro familiari.
Quest’anno hanno risposto all’invito le classi 3a B e 3a D.
I ragazzi che hanno lavorato allo spettacolo sono soddisfatti soprattutto perché, con scene semplici e soprattutto con gesti significativi sono riusciti ad esprimere concetti fondamentali. Sul volantino di presentazione dello spettacolo è stampato il disegno di una bicicletta che è stato il simbolo dello spettacolo, motore dei partigiani, utilizzata anche da ragazzi come noi che facevano da staffetta per i partigiani, durante l’occupazione nazi-fascista.
Il pubblico ha sicuramente apprezzato il lavoro svolto e i ragazzi si dichiarano fieri di aver contribuito a far riflettere tutti su tematiche tanto importanti come la libertà e la democrazia.
Le terze B e D ringraziano Laura e gli insegnanti che si sono impegnati nella realizzazione del progetto, grazie al quale anche i ragazzi si sono sentiti partecipi di… “questa parte di storia”. Gli alunni di queste terze sono inoltre convinti che sia importante ricordare questo periodo storico e soprattutto i partigiani, grazie ai quali “facciamo parte di uno stato libero e democratico”.
Jacopo e Edoardo 1a E
Abbiamo intervistato per voi Giulia e Alessandro di 3a D ed abbiamo scoperto che…
La cooperativa Edificatrice e di consumo di Corbetta in collaborazione con l’ANPI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI ITALIANI) chiede ogni anno alle classi terze di allestire uno spettacolo teatrale sul tema della Resistenza partigiana e della Costituzione Italiana al fine di sensibilizzare su questi temi i ragazzi stessi, i loro coetanei e i loro familiari.
Quest’anno hanno risposto all’invito le classi 3a B e 3a D.
I ragazzi che hanno lavorato allo spettacolo sono soddisfatti soprattutto perché, con scene semplici e soprattutto con gesti significativi sono riusciti ad esprimere concetti fondamentali. Sul volantino di presentazione dello spettacolo è stampato il disegno di una bicicletta che è stato il simbolo dello spettacolo, motore dei partigiani, utilizzata anche da ragazzi come noi che facevano da staffetta per i partigiani, durante l’occupazione nazi-fascista.
Il pubblico ha sicuramente apprezzato il lavoro svolto e i ragazzi si dichiarano fieri di aver contribuito a far riflettere tutti su tematiche tanto importanti come la libertà e la democrazia.
Le terze B e D ringraziano Laura e gli insegnanti che si sono impegnati nella realizzazione del progetto, grazie al quale anche i ragazzi si sono sentiti partecipi di… “questa parte di storia”. Gli alunni di queste terze sono inoltre convinti che sia importante ricordare questo periodo storico e soprattutto i partigiani, grazie ai quali “facciamo parte di uno stato libero e democratico”.
Jacopo e Edoardo 1a E
mercoledì 22 maggio 2013
Intervista al sindaco di Corbetta
Il giorno 6 Maggio, nel pomeriggio, la classe Ia B è stata in visita al
Municipio di Corbetta dove ha incontrato il sindaco, Sign.
Antonio Balzarotti, che ha gentilmente risposto alle domande dei ragazzi:
1- Perché ha scelto di fare il
sindaco?
Perché volevo impegnarmi per la mia città e, andato in
pensione, avevo del tempo da dedicare alla comunità di Corbetta.
2- Da quanti anni fa il sindaco?
Dal Maggio del 2011.
3- Quali competenze si devono avere
per fare il sindaco?
Avere buon senso,
grossa capacità di sintesi, saper scegliere le persone competenti che
possano aiutare
nel governo della città.
(Il sig. Sindaco si è poi rivolto ai ragazzi invitandoli a
studiare molto, perché oggi in ogni settore di intervento si richiede una buona
preparazione scolastica).
4- A chi deve rendere conto del
suo operato?
Al
Prefetto.
5- Qual è l’organo di governo
del comune?
La giunta, che a Corbetta è costituita da 5 assessori ed
è presieduta dal Sindaco. Essa ha la
funzione di proporre i vari provvedimenti, i quali verranno poi sottoposti
all’approvazione del Consiglio
Comunale (che è costituito a Corbetta da 16 Consiglieri eletti dal popolo). Una volta che il Consiglio ha approvato, è compito della Giunta mettere in pratica i provvedimenti. In
sintesi: la Giunta propone, il Consiglio approva, la Giunta esegue.
6- Cosa ha in progetto
l’Amministrazione Comunale per la scuola media?
L’Amministrazione
ha intenzione di ampliare a breve la scuola media con altre 6 aule più una sala polifunzionale
(che sarà messa a disposizione anche di altre Associazioni) usufruendo dello spazio della strada davanti alla scuola stessa.
7- Quale altra opera pubblica
significativa verrà fatta dall’Amministrazione Comunale?
L’Amministrazione vuole costruire una nuova casa di riposo per
anziani.
8- Perché Corbetta ha avuto il
titolo di città?
Corbetta ha
ottenuto il titolo di città per meriti storici,
artistici e architettonici (che sarebbe
bene che tutti i ragazzi conoscessero!).
Dopo aver ringraziato il Sindaco per la sua disponibilità,
la classe ha continuato la visita al Palazzo Comunale con una guida d’eccezione, la sig.ra Eva Ranzani.
Cance e
Sophie 1aB
mercoledì 1 maggio 2013
Primo maggio
La
festa del primo maggio è la festa del
lavoro e ricorda le battaglie fatte
dagli operai per conquistare alcuni diritti
a tutela del lavoratore. La festa del 1° maggio nasce nel 1889, a
Parigi, dove si sceglie di festeggiare proprio il giorno del 1° maggio perché tre anni prima, il 1° maggio
1886, una grande manifestazione operaia, svoltasi a Chicago, era stata repressa
nel sangue.
Celebrare
questa festa oggi è ancora più
importante se pensiamo alle persone che adesso non hanno lavoro.
Tutti
devono avere diritto al lavoro!!!
Edoardo1C
martedì 23 aprile 2013
Il 25 aprile
Perché il 25 aprile siamo a casa da scuola ?
Perché l’Italia, in questo giorno, ricorda una tappa importante della propria storia: la Liberazione dal nazifascismo.
Il nostro Paese era tenuto in una situazione di oppressione dalla dominazione nazifascista.
La Liberazione è stata una conquista ottenuta grazie all’impegno e al sacrificio di tanti e soprattutto dei partigiani, uomini e donne che hanno scelto la strada dell’opposizione armata o quella della resistenza silenziosa ma costante.
A distanza di oltre sessant’anni è opportuno ricordare ancora chi ha lottato per condurre l’Italia a essere un Paese libero e democratico.
Perché l’Italia, in questo giorno, ricorda una tappa importante della propria storia: la Liberazione dal nazifascismo.
Il nostro Paese era tenuto in una situazione di oppressione dalla dominazione nazifascista.
La Liberazione è stata una conquista ottenuta grazie all’impegno e al sacrificio di tanti e soprattutto dei partigiani, uomini e donne che hanno scelto la strada dell’opposizione armata o quella della resistenza silenziosa ma costante.
A distanza di oltre sessant’anni è opportuno ricordare ancora chi ha lottato per condurre l’Italia a essere un Paese libero e democratico.
I ragazzi di 3aB ci suggeriscono che il ricordo deve tradursi in insegnamento per i giovani. Ci invitano ad ascoltare lo scrittore Vittorini, che diceva che dobbiamo “imparare da questi morti ciò per cui sono morti”, cioè il valore della libertà, il valore della democrazia, il rispetto per la dignità di ogni uomo!
…E allora buon 25 aprile a tutti!
Andrea e Jacopo 1aE
Andrea e Jacopo 1aE
mercoledì 27 marzo 2013
Giornata della Pace
Si è ormai concluso il progetto LA MIA SCUOLA PER LA PACE che anche quest’anno ha visto la partecipazione di tutto il nostro istituto dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di 1° grado.
Ciascuno, nel proprio ordine di scuola, ha avuto modo di lavorare sulla tematica di quest’anno,
“L’acqua bene di tutti”, costruendo anche uno slogan da portare poi nel cortile del Municipio la mattina del 21 marzo.
Nella scuola secondaria di 1° grado si sono sospese le prime ore di lezione, sostituite da attività specifiche guidate da alcuni animatori del PIME.
Le classi prime, dopo un gioco sull’acqua…perduta hanno imparato i passi per simboleggiare poi, nel cortile del Municipio, una tubatura che ad un certo punto si rompe facendo uscire l’acqua. L’invito è …a tappare la falla, come recita uno degli slogan proposti
Francesca 1a B e Edoardo 1aE
Ma vediamo cosa proponevano i diversi slogan:
TAPPA LA FALLA = Per me questo slogan significa: evita gli sprechi Franco 1C
L’ACQUA NON HA BARRIERE.= Vorrà dire che l’acqua deve poter scorrere dove serve, è per tutti! Edoardo 1C
ACQUA PER TUTTI = vuol dire che l’acqua non è solo mia o tua: è un bene prezioso per tutti! Simone 1D
TUTTI PER L’ACQUA = vuol dire che tutti noi dobbiamo impegnarci per non sprecare e inquinare l’acqua. Simone 1D
WAKE UP, OPEN YOUR EYES = Svegliati, apri i tuoi occhi : non far finta di niente
NON ASPETTARE DOMANI…IL TUO IMPEGNO INIZIA ORA= Inizia ora a non sprecare, per costruire un mondo migliore
Per la giornata conclusiva del progetto “La mia scuola per la pace” alcune classi hanno scelto lo slogan :“ACQUA SORGENTE DI VITA” ed anche
“ ACQUA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ” - perché?
L’acqua è sorgente di vita perché senza di essa noi moriremmo: non potremmo bere, lavarci, non potremmo … fare tantissime altre cose!
Anche giocare con l’acqua! Ma è così essenziale? No, per niente! Giocare con l’acqua è un modo di… sprecarla! Io penso non sia il caso…
Gabriele 1aD
Energia a colori: abbiamo vinto!
Domenica 24 marzo una rappresentanza della nostra scuola
secondaria di 1° grado Simone da
Corbetta ha partecipato alla premiazione del concorso Angelo Masperi, indetto
dall’assessorato all’agricoltura del comune di Albairate in collaborazione con
la Biblioteca Civica e con gli amici del museo dal titolo "ENERGIA A COLORI".
Il concorso è dedicato a Masperi che è stato sindaco di Albairate dal 1992 al
2003.
Si trattava di un concorso finalizzato a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi
riguardanti l’ambiente, l’ecologia, l’agricoltura, la conoscenza del
territorio.
Molte scuole del territorio, ma anche di altre zone d’Italia, hanno partecipato: dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria di primo
grado.
Il nostro istituto ha presentato diversi elaborati
prodotti dal laboratorio delle classi 3E+3C, dal gruppo di alunni a tempo
prolungato delle classi 2B+2F e dalla classe 1F.
martedì 19 marzo 2013
CCR: Una seduta partecipata
Il giorno 11-03- ’13 si è tenuta la 3a seduta del CCR
con un folto pubblico: la classe 1aB della scuola secondaria di
primo grado insieme alle classi Quinte della scuola primaria del nostro Istituto. Queste
classi si sono unite ai consiglieri per saperne di più a proposito di uno dei punti all’ordine del giorno: la Carta dei Diritti
dei minori.
Per questa occasione è intervenuto il relatore DOTT. Mauro Colombo
, che è il dirigente del Centro di Formazione dei Salesiani ad Arese.
L’ intenzione del relatore non era di presentare semplicemente la Carta dei Diritti dei
minori (cosa che possiamo fare anche noi!) ma piuttosto quella di far conoscere alcuni suoi pensieri circa la Carta così da offrire qualche spunto per lavorare a scuola nei
prossimi mesi (e anni!)
Il DOTT. Colombo, inoltre, ha
specificato che la carta dei diritti non è un argomento semplice ma complesso,
non solo per il linguaggio usato.
La convenzione fa appello agli Stati
perché chi l’ha approvata (= ratificata) renda attiva la salvaguardia dei diritti
attraverso delle leggi!!!
Ad esempio per garantire il
diritto ai bambini di avere programmi e letture specifiche per loro, occorre che gli stati promuovano
delle leggi o prendano dei provvedimenti per favorire programmi o libri per ragazzi; come?
Un'altra pista di lavoro potrebbe nascere dal confronto
tra ragazzi e adulti per capire quali
diritti non sono applicati e dove,
o quali non sono ancora
riconosciuti.
I consiglieri hanno proposto alle classi della scuola secondaria di primo grado,
a partire dal settembre ’13 , di preparare cartelloni, filmati, diapositive per
allestire, nella sala delle colonne, una mostra per celebrare il 25o anniversario della Carta dei Diritti dei minori per il
novembre del 2014.
Buon Lavoro!
CANCE 1B
domenica 17 marzo 2013
Costruiamo la pace...non sprecando!
Per la giornata del 21 marzo, che
concluderà il progetto di educazione alla pace, nella scuola secondaria di primo grado “Simone da Corbetta” ci si è
attivati in vario modo. In particolare si è cercato di riflettere sul rapporto che c’è tra il non
sprecare l’acqua e costruire la pace.
Una condizione per avere la pace
nel mondo è amministrare con giustizia e
saggezza le risorse naturali della
terra: esse non possono essere sprecate
da alcuni, mentre altri non ne hanno a sufficienza!
Dobbiamo costruire la pace a
partire dalle scelte di ciascuno, dalle
scelte di tutti i giorni, cambiando un po’ anche il nostro modo di vivere!
Per la pace si possono fare tanti gesti, tutti significativi: anche NON SPRECARE
L’ACQUA diventa un gesto per costruire la pace se comprendiamo che tutelare le
risorse ambientali permette migliori condizioni di vita per tutti gli abitanti
del pianeta.
Vi aspettiamo tutti il 21 marzo nel cortile
del comune.
FRANCESCA(1 B) E JARI (1 B)
![]() |
http://www.cdb-corbetta.org/iniziative/giornata-pace/ |
Non sprecare l'acqua!
INVITO A NON SPRECARE L’ ACQUA
![]() |
(Cortesia: José Manuel Suàrez) |
1. APPLICA UN RIDUTTORE DI
FLUSSO AI RUBINETTI DI CASA:
l’ acqua si
mescola con l’ aria e avrai un getto più voluminoso risparmiando acqua.
2. FAI LA DOCCIA INVECE DEL BAGNO:
in media, riempire la vasca fa un consumo d’ acqua quattro volte
maggiore rispetto
alla doccia ( ma …. non passare ore sotto
il getto d’acqua!)
3. TIENI APERTO IL RUBINETTO
SOLO PER IL TEMPO NECESSARIO:
mentre ti lavi i denti o ti fai la barba
puoi chiuderlo.
4. SCEGLI ELETTRODOMESTICI DI CLASSE A+,
progettati
per ridurre il consumo di acqua, e cerca di usarli sempre a pieno carico.
5. LAVA PIATTI, FRUTTA E VERDURA
IN UNA BACINELLA
e usa acqua corrente solo per il risciacquo.
L’ acqua di cottura di pasta e patate
inoltre è molto sgrassante
6. INNAFFIA LE PIANTE
DI SERA:
dopo
il tramonto l’acqua evapora più lentamente.
Scegli un getto vaporizzato.
7. SCEGLI UNO SCIAQUONE CON LO
SCARICO DIFFERENZIATO:
in
caso di perdite continue verifica le guarnizione e il funzionamento del
galleggiante.
8. FAI UN CONTROLLO PERIODICO
CHIUDENDO TUTTI I RUBINETTI:
se
il contatore dell’acqua gira lo stesso c’è una perdita; provvedi subito a
ripararla.
9. SE LAVI L’ AUTO, USA IL
SECCHIO E LA SPUGNA:
risparmierai
molta acqua rispetto al getto della canna.
10. RACCOGLI L’ ACQUA PIOVANA.
Potrai sfruttarla per gli usi non
potabili, ad esempio per lavare l’ auto e innaffiare
il giardino.
Trascritto per
voi da EDOARDO di 1a
E
mercoledì 6 marzo 2013
Guarda il cielo…e ricorda di non odiare
Abbiamo intervistato Giulia,
Dalila, Alessandro e Federico di 3aD,
che insieme ad altre classi terze della nostra Scuola, in occasione della
Giornata della Memoria, si sono recate al
Cinemateatro Nuovo di Magenta per
assistere al film Jona che visse nella balena, un film del 1993 di Roberto
Faenza, tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski.
Si tratta di un film che ha ottenuto nel 1993 il premio David di Donatello per miglior regia, migliore musica e migliori costumi e, a
detta dei ragazzi intervistati, meritava di essere visto.
I ragazzi di 3D ci hanno detto che “Il telone bianco del cinema
di Magenta ha fatto capire come è
stata dura la vita per gli Ebrei durante
la seconda guerra mondiale”.
In breve ci hanno raccontato la
trama: il film racconta la storia di Jona Oberski, un bambino di 4 anni che vive ad Amsterdam
durante la seconda guerra mondiale. Dopo l’occupazione da parte dei
Tedeschi, viene deportato nel campo Bergen
Belsen insieme alla sua famiglia. Qui Jona passerà tutta la guerra, in una baracca, separato dai genitori.
Il bambino subisce freddo, fame e
angherie da parte di alcuni ragazzi tedeschi.
Sono rarissimi i casi in cui
viene trattato con gentilezza, solo il cuoco del lager e il medico dell’ambulatorio
si dimostrano meno “crudeli”.
Particolarmente commovente è
l’ultimo incontro con i suoi genitori.
Il padre morirà nel campo
di concentramento, la madre semidelirante in un ospedale sovietico…
I ragazzi intervistati hanno provato diverse
emozioni vedendo questo film, dove si passa dalle canzoni allegre dell’inizio, in cui, pur nel campo di concentramento i bambini non sapevano a cosa stavano andando
incontro, ai momenti più crudi dove la
verità si palesa e la sofferenza è davvero enorme.
I ragazzi ci hanno riferito di essersi immedesimati, a volte, nel protagonista rendendosi conto dell’assurdità delle teorie di Hitler che voleva sterminare gli Ebrei perché li riteneva una RAZZA INFERIORE”. Le emozioni più forti che hanno provato sono state quelle dell’angoscia e della tristezza.
Giulia, Dalila,
Alessandro e Federico ci hanno suggerito
di mettere come titolo del nostro articolo “Guarda il cielo…e ricorda di non
odiare”: la frase che la madre ricordava
sempre a Jona nel campo, dove subiva ogni sorta di violenza…
Un insegnamento che
possiamo fare nostro.
DAVIDE 1aB , SIMONE 1aD.
lunedì 18 febbraio 2013
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO …
...da Micol di 3aA
In
occasione della giornata della memoria abbiamo assistito allo spettacolo
teatrale “All’erta stiam” presentato proprio nella nostra scuola da
quattro attori.
…Ci
stavamo dirigendo verso l’aula video quando delle urla in tedesco ci hanno
preso di sorpresa: un uomo era sopra la scrivania, sembrava un soldato e urlava
a noi come se fossimo le sue vittime.
Le
urla rimbombavano nel corridoio e avvolgevano chiunque fosse presente.
Mi
venne d’istinto, strinsi forte il sasso bianco che ci avevano appena dato le
altre attrici.
Ognuno
di noi ne aveva uno nella mano e lo stringeva, come se quel sasso avesse potuto
cambiare le cose, come se fosse stato l’unica cosa di cui avevamo bisogno in
quel momento.
Le
attrici ci fecero entrare nella stanza di fretta, come se stessimo scappando da
qualcosa.
Ci
sedemmo a semicerchio e partì una musica, lenta.
Non
capivo cosa dicesse quella canzone, ma sembravano parole felici, rassicuranti.
Le
note invasero la stanza in ogni angolo e come aria si diffusero lentamente
dentro di noi .
Gli
attori ballavano all’interno del semicerchio; tre donne e un uomo , quello che
prima aveva urlato.
Erano
tutti vestiti di nero e ognuno di loro aveva un cappotto.
Mentre
danzavano su quelle note dolci si tolsero il cappotto, uno alla volta, e ne
fecero un cumulo.
Poco
più in là c’erano un cumolo di valigie e
più in là ancora uno di scarpe.
Dopo
un po’ la musica si spense e il silenzio venne spezzato dagli attori , che
iniziarono a parlare.
“All’inizio
vennero a prendere gli zingari, ma non dissi niente, perché mi davano fastidio. Dopo vennero a prendere i comunisti, ma rimasi indifferente perché tanto non
ero uno di loro. Poi gli ebrei… Alla fine vennero a prendere me”, così dissero.
Quelle parole mi fecero riflettere, mi diedero
fastidio, perché ognuno di noi davanti a certi fatti, a volte rimane
indifferente. Era una provocazione, volevano provocarci , e ci erano riusciti.
Ma il bello arrivò dopo, quando un’ attrice
iniziò a parlare: “Sopra a quel cumulo
di scarpe ce n’è un paio. Un paio di scarpette rosse, numero ventiquattro quasi
nuove. Appartenevano a un bambino di tre anni, forse di tre anni e mezzo”.
Quelle parole risuonarono nella stanza silenziosa. Quelle parole mi commossero,
mi toccarono dentro con violenza, come se fosse stata un po’ anche colpa mia.
Un coltello si conficcava nella gola senza lasciarmi via di uscita. Smetti di
respirare, il sangue si diffonde in
tutto il corpo e arriva al cuore, in frantumi, arriva al cervello, perdi la
testa. Un’infinità di emozioni mi attraversò l’ anima, un brivido mi scosse, la
voglia di urlare e di buttare tutto per terra. Tutto si manifestò con le
lacrime, che scendevano una a una come note sul pentagramma infinito di
quelle musiche dolci che ogni tanto si
presentavano a noi. Perché era morto quel bambino? Aveva tutta la vita
davanti, tutta. Perché a lui e non a me? Era un'altra vita spezzata, di un
bambino innocente che in quella guerra non c’entrava niente. Non aveva colpe,
tutto il mondo gli era crollato addosso senza che lui se ne accorgesse. Un
altro cadavere duro, freddo, senz’ anima. Un altro sasso. Quel sasso che
stringevo tra le mani, che ognuno di noi aveva con sé. Quei sassi
rappresentavano i corpi innocenti di quella guerra. Bianchi, puri, duri,
freddi. “Un sasso per ognuno di noi,” dicevano. E ci hanno presi per mano,
facendoci alzare e portandoci a mettere i nostri sassi per terra, formando un
altro cumulo.
Ci hanno fatto riflettere sulla libertà. Libertà è guardare il cielo
senza paura.
Gli
attori erano bravissimi; nei loro occhi si leggeva la sofferenza, ma allo
stesso tempo la speranza che volevano rappresentare.
“Domani
sarò triste, non oggi” dicevano. Questa è una frase che un bambino tutti i
giorni scriveva nel campo di concentramento
in cui stava. Sarebbe stato triste domani, non oggi. Oggi avrebbe guardato il
cielo senza alcun timore. E quando senti queste parole ti senti fortunata, dai
molta più importanza ad ogni camminata per strada,
libera, ad ogni giornata passata divertendoti con gli amici, ad ogni sguardo al
cielo infinito senza paura, perché…lo posso fare! Io posso sentirmi libera di volare e di
sognare. Libera di essere ciò che sono e di creare la mia vita. Libera di dire
sempre ciò che penso. Questo fu il messaggio finale. “Non state mai zitti, dite
sempre la vostra opinione. Siate incomodi, siate il granello di sabbia che
blocca l’ingranaggio, e non l’olio che lo fa andare avanti”. Queste parole risuonano nella mia mente come
un ritornello pieno di speranza. La stessa che era presente in quelle musiche ebraiche. Parole
dure come quelle vite spezzate, che però rimarranno sempre come simbolo di quella
libertà che nessuno potrà mai negare.
![]() |
Libertà è guardare il cielo senza paura (Cortesia: NicolasSemeniuk) |
giovedì 31 gennaio 2013
Giornata della memoria
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria
ricordando la Shoah, cioè lo sterminio degli Ebrei durante la seconda guerra
mondiale. Si è scelta questa giornata perché il 27 Gennaio 1945 furono aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. In occasione della giornata della memoria, nella nostra
scuola si sono svolte diverse iniziative e qui ne raccontiamo una:
Insieme ad altre classi, la nostra ( la 1aB) ha partecipato allo spettacolo intitolato “All’erta stiam” proposto dalla compagnia teatrale di S.Stefano, coordinata dalla dott. ssa Laura Cerati.
Lo spettacolo è iniziato fuori dall’aula video dove ci sono stati consegnati dei sassi bianchi.
Quindi un attore è salito in piedi su un tavolo, lentamente ha indossato un elmo nero che arrivava fino a coprirgli gli occhi e si è messo a gridare parole in tedesco.
Noi, allora, senza capire cosa ci stava aspettando, ma
sentendoci come spinti da quelle parole aspre e dure, siamo entrati nell’aula
video.
Abbiamo notato due cumuli: uno di scarpe e uno di valigie ; abbiamo capito che si trattava di un campo di
concentramento.
Ci siamo seduti per terra e gli attori, dopo aver ricordato
che nel campo c’era “posto” per diverse tipologie di persone di tutte le età… hanno
cominciato a muoversi usando i loro cappotti come se
fossero dei bambini appena nati o persone con cui ballare: i loro cappotti
rappresentavano i loro ricordi e le persone care che avevano lasciato.
Dopo, però, hanno gettato i cappotti per terra formando un altro cumulo, poco lontano dagli altri: questo gesto era fortemente significativo, ci ha fatto capire che quelle persone venivano spogliate di tutto…: della loro roba, ma anche dei loro affetti, dei loro ricordi, persino del nome.
Attraverso
gesti, musica e parole i quattro attori ci hanno aiutati a comprendere che, per sopravvivere, quegli uomini si aggrappavano ai
propri ricordi e al passato e cercavano di pensare sempre positivo, come quel
bambino che diceva: <<Oggi sono felice, domani sarò triste. Oggi sono
felice, domani sarò triste>>. Speravano in un futuro migliore e si
facevano coraggio, restando uniti.
Poi
gli attori hanno preso una scarpetta e facendoci immaginare che fosse rossa e
del numero 24, ci hanno fatto pensare al piedino di quel bambino… che non poteva più crescere, perché ormai era morto, come
tante altre persone.
Infine
ci hanno fatto posare i sassi bianchi sul pavimento: i sassi rappresentavano la
vita delle persone che erano state uccise nel campo.
Questo spettacolo ci ha aiutati a ricordare ciò che è accaduto, ma è stato un
invito a fare in modo che ciò non accada
di nuovo.
Allora…all’erta stiam!!!
Lorenzo e Serena 1^B
Facciamo la Differenza!
Abbiamo intervistato un gruppo di
ragazzi della 2F che insieme ad alcuni
compagni della 2B, il lunedì pomeriggio, per alcune settimane, aiutati da un
esperto dell’Ufficio ECOLOGIA del Comune di Corbetta e dalle loro insegnanti, hanno
svolto un’attività relativa al problema dei rifiuti.
Hanno poi esposto il loro lavoro
in una serie di cartelloni che sono in mostra nel corridoio del primo piano
della nostra scuola.
Insieme a loro abbiamo ripercorso le tappe di
questa attività, visionando i
cartelloni.
Il primo evidenzia come saremmo ridotti se non differenziassimo la spazzatura: ne
saremmo sommersi! Bruciare la spazzatura, in particolare la plastica, non è la soluzione ideale: è pericoloso anche per la salute, perché si immette nell’aria un gas tossico, la DIOSSINA.
Ecco che il secondo cartellone
attira l’attenzione con una colorata scritta che invita a differenziare la
spazzatura per creare un mondo migliore. Si capisce così che bisogna attuare la
Raccolta Differenziata.
I ragazzi
hanno costruito ed esposto
vari “bidoni” fatti con del cartoncino
di diversi colori, sui quali hanno attaccato le varie tipologie di rifiuto.
Infatti, ci hanno spiegato che il bidone dell’ Umido contiene gli scarti da cucina , ma è opportuno
non buttare in questo bidone le ossa degli animali.
Nel bidone del Verde c’è posto
per erba, fiori e scarti di potature.
Il bianco bidone della Carta “accoglie” carta e
cartone pulito; ma oggi si può buttare in quel bidone anche i contenitori in tetrapak del latte
e del succo.
Nel bidone blu si
introducono vetro e metalli che frantumati e fusi possono essere
riutilizzati più volte .
Anche la Plastica può essere riciclata se sul
contenitore ci sono i simboli con i numeri da 1 a 6 .
I ragazzi che hanno svolto questa attività hanno visitato diversi luoghi di lavoro:
l’Impianto di compostaggio di Albairate, la RealPlastic di Varese, l’Ecocetro di Corbetta.
Hanno così scoperto che il contenuto dei bidoni del Verde e dell’umido viene portato all’impianto di compostaggio di
Albairate, dove subisce una serie di processi “naturali” che lo trasformano in
COMPOST: un terriccio molto nutriente che viene usato per concimare orti e
giardini.
La ditta RealPlastic
si occupa di selezionare la plastica
da riciclare: è interessante sapere che
molto lavoro viene svolto manualmente, come hanno documentato i ragazzi che
hanno scattato le foto durante la loro visita.
Anche il contenuto del bidone
blu, quello del vetro e dei metalli,
verrà selezionato in appositi impianti. Così come la carta verrà
macerata e riutilizzata nella Cartiera.
Infine i ragazzi
della 2F e della 2B sono stati all’Ecocentro di Corbetta, che è il luogo dove i rifiuti ingombranti e le
diverse tipologie di rifiuti vengono conferiti
in appositi cassoni, per poi essere inviati nei vari luoghi di lavorazione.
Il percorso svolto durante questa
attività di Educazione Ambientale è
stato molto articolato: alla spiegazione in classe è seguita la visita sul
territorio e la rielaborazione a scuola. Si è trattato di un’attività
impegnativa…ma anche interessante e originale.
giovedì 20 dicembre 2012
INTAVOLARSI
“Nati e cresciuti sul tuo campo”
Nei giorni di lunedì 3 e martedì 4 dicembre 2012 le classi prime A,B,C,D,E hanno svolto un’attività intitolata Intavolarsi, proposta da agenda 21 nell’ambito del progetto T.A.S.S.O (Territorio Agricoltura Società in una prospettiva Sostenibile).
Lo scopo di questa attività è quello di far conoscere i prodotti locali della terra, seguendone il percorso dalla coltivazione al consumo, riscoprendo il valore culturale dell’alimentazione e avvicinando i ragazzi ad un corretto rapporto col cibo e con le risorse del territorio.
Chiara, “l’esperta” che è intervenuta a scuola, ha ricordato ai ragazzi che noi viviamo nell’area dell’Est Ticino che è una zona ricca d’acqua che favorisce la coltivazione, sia per la presenza di canali come il Villoresi sia per le risorgive, sono sorgenti da cui l’acqua affiora in superficie, disposte in una fascia tra la bassa e l’alta pianura Padana.
Chiara ha spiegato quanto è importante sapere cosa si mangia e da dove proviene il cibo.

Nei giorni di lunedì 3 e martedì 4 dicembre 2012 le classi prime A,B,C,D,E hanno svolto un’attività intitolata Intavolarsi, proposta da agenda 21 nell’ambito del progetto T.A.S.S.O (Territorio Agricoltura Società in una prospettiva Sostenibile).
Lo scopo di questa attività è quello di far conoscere i prodotti locali della terra, seguendone il percorso dalla coltivazione al consumo, riscoprendo il valore culturale dell’alimentazione e avvicinando i ragazzi ad un corretto rapporto col cibo e con le risorse del territorio.
Chiara, “l’esperta” che è intervenuta a scuola, ha ricordato ai ragazzi che noi viviamo nell’area dell’Est Ticino che è una zona ricca d’acqua che favorisce la coltivazione, sia per la presenza di canali come il Villoresi sia per le risorgive, sono sorgenti da cui l’acqua affiora in superficie, disposte in una fascia tra la bassa e l’alta pianura Padana.
Chiara ha spiegato quanto è importante sapere cosa si mangia e da dove proviene il cibo.
Abbiamo intervistato alcuni ragazzi della 1^B :
“Cosa hai capito da questa esperienza?”
Davide : "È meglio consumare prodotti a Km 0, piuttosto che quelli che arrivano da lontano: si consuma meno energia per il trasporto".
Valentina M.: "I prodotti che percorrono lunghi viaggi perdono in qualità”.
Serena : "Ogni volta che si vuole comprare un prodotto bisogna controllare l’etichetta per sapere da dove proviene".
Davide : "Se i prodotti locali non vengono comprati….rischiano di non essere più coltivati dalle nostre parti”.
Valentina M.: "Purtroppo la maggior parte della popolazione preferisce mangiare prodotti provenienti da altri paesi senza considerare che siano o meno di stagione: dobbiamo cambiare tendenza!!!"
Davide: "Grazie a questa attività ho scoperto anche che esiste un animale molto piccolo in grado di svolgere un gran lavoro: l’ape. Con il suo miele ( davvero buono quello che abbiamo assaggiato!) si possono creare anche caramelle deliziose e con la sua cera si possono realizzare le candele. Ma l’ape fa molto di più!”
Tommaso 1^C Lorenzo 1^B
“Cosa hai capito da questa esperienza?”
Davide : "È meglio consumare prodotti a Km 0, piuttosto che quelli che arrivano da lontano: si consuma meno energia per il trasporto".
Valentina M.: "I prodotti che percorrono lunghi viaggi perdono in qualità”.
Serena : "Ogni volta che si vuole comprare un prodotto bisogna controllare l’etichetta per sapere da dove proviene".
Davide : "Se i prodotti locali non vengono comprati….rischiano di non essere più coltivati dalle nostre parti”.
Valentina M.: "Purtroppo la maggior parte della popolazione preferisce mangiare prodotti provenienti da altri paesi senza considerare che siano o meno di stagione: dobbiamo cambiare tendenza!!!"
Davide: "Grazie a questa attività ho scoperto anche che esiste un animale molto piccolo in grado di svolgere un gran lavoro: l’ape. Con il suo miele ( davvero buono quello che abbiamo assaggiato!) si possono creare anche caramelle deliziose e con la sua cera si possono realizzare le candele. Ma l’ape fa molto di più!”
Tommaso 1^C Lorenzo 1^B
Dall'isola della solidarietà
Anche quest'anno l'Isola della solidarietà ha visto come protagonisti alcuni alunni dell a scuola secondaria di primo grado che hanno collaborato all'animazione e... alla vendita dei prodotti laboratoriali.
Un ringraziamento a tutti!
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