giovedì 31 gennaio 2013

Giornata della memoria

Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria ricordando la Shoah, cioè lo sterminio degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale. Si è scelta questa giornata perché il 27 Gennaio 1945 furono aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. In occasione della giornata della memoria, nella nostra scuola si sono svolte diverse iniziative e qui ne raccontiamo una:

Insieme ad altre classi, la nostra ( la 1aB)  ha partecipato allo spettacolo intitolato “All’erta stiam” proposto dalla compagnia teatrale di S.Stefano, coordinata dalla dott. ssa Laura Cerati.
Lo spettacolo è iniziato fuori dall’aula video dove  ci sono stati consegnati dei sassi bianchi.



Quindi  un attore  è salito in piedi su un tavolo, lentamente ha indossato un elmo nero che arrivava fino a coprirgli  gli occhi e si è messo a gridare parole in tedesco.
Noi, allora, senza capire cosa ci stava aspettando, ma sentendoci come spinti da quelle parole aspre e dure, siamo entrati nell’aula video.
Abbiamo notato due cumuli: uno di scarpe e uno di valigie ;  abbiamo capito che si trattava di un campo di concentramento.
Ci siamo seduti per terra e gli attori, dopo aver ricordato che nel campo c’era “posto” per diverse tipologie di persone di tutte le età… hanno cominciato a muoversi usando i loro cappotti come se fossero dei bambini appena nati o persone con cui ballare: i loro cappotti rappresentavano i loro ricordi e le persone care che avevano lasciato.



Dopo, però, hanno gettato i  cappotti per terra formando un altro cumulo, poco lontano dagli altri: questo gesto era fortemente significativo, ci ha fatto capire che quelle persone venivano spogliate di tutto…:  della loro roba, ma anche dei loro affetti, dei loro ricordi, persino  del nome.
Attraverso gesti, musica e parole i quattro attori ci hanno aiutati a comprendere  che, per  sopravvivere, quegli uomini si aggrappavano ai propri ricordi e al passato e cercavano di pensare sempre positivo, come quel bambino che diceva: <<Oggi sono felice, domani sarò triste. Oggi sono felice, domani sarò triste>>. Speravano in un futuro migliore e si facevano coraggio, restando uniti.
Poi gli attori hanno preso una scarpetta e facendoci immaginare che fosse rossa e del numero 24, ci hanno fatto pensare al piedino di quel bambino… che non poteva  più crescere, perché ormai era morto, come tante altre persone.
Infine ci hanno fatto posare i sassi bianchi sul pavimento: i sassi rappresentavano la vita delle persone che erano state uccise nel campo.


Abbiamo allora riflettuto sul fatto che non bisogna farsi trasportare dalle idee altrui, rischiando di fare cose di cui poi ci si deve vergognare: dobbiamo essere sabbia e non olio per gli ingranaggi!!!
Questo spettacolo ci ha aiutati a  ricordare ciò che è accaduto, ma è stato un invito a fare in modo che ciò non  accada di nuovo.
Allora…all’erta stiam!!!
Lorenzo e Serena 1^B


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