lunedì 18 febbraio 2013

Il Concilio dei sette

di Jari  – I B
Molto tempo fa, in un villaggio della contea, vivevano due hobbit: Ginco e il suo migliore amico Genghi. Erano gli hobbit più confusionari e coraggiosi del villaggio.
Ginco era l’Hobbit più basso del villaggio; aveva una testa di media grandezza con delle orecchie molto grandi; aveva delle mani e dei piedi pelosi con unghie abbastanza corte; Genchi invece era molto diverso da Ginco. Lui era l’hobbit più alto del villaggio, aveva la testa molto grande con delle orecchie enormi e tanto pelose, anche le sue mani e i suoi piedi erano grandi e le sue unghie lunghissime.
Entrambi erano tanto curiosi e un giorno mentre andavano a caccia nella foresta  nera, così chiamata perché le enormi querce coprivano l’azzurro del cielo, videro un cinghiale morto con due buchi nel collo, all’improvviso videro spuntare un uomo molto spaventato dall’aria cattiva, ma Genchi lo invitò ugualmente ad andare con loro alla contea.



La stessa notte, mentre Genco e Genchi dormivano, l’uomo, di nome Mulgarat, si alzò dal letto e girando per le strade del villaggio uccise con dei morsi al collo tutte le donne.
Il mattino seguente tutti gli Hobbit maschi del villaggio compresi  Ginco e Genchi si accorsero di ciò che era successo e notarono che Mulgarat era sparito mentre il villaggio era tutto sotto sopra. Ma “la spada dei sette” era ancora al suo posto.

“La spada dei Sette” era una spada molto importante perché faceva parte delle “sette spade del Concilio dei Sette” . Pringald, il mago del Villaggio, aveva consegnato, affinchè la pace regnasse sempre tra loro, una di queste spade ad un Hobbit: Relpix, che era Il Saggio della contea, due ai nani, tre agli elfi, e una ad un uomo che ora cercava le altre sei spade per governare tutti i villaggi.
Relpix ordinò allora a Ginco e a Genchi di riformare il concilio con i nani e con gli elfi.
La mattina dopo Pringald, il mago del Villaggio, disse ai due amici Hobbit, Ginco e Genchi, di non passare dalla foresta nera per raggiungere i villaggi degli elfi e dei nani.
I due amici partirono, ma non ascoltarono le raccomandazioni date dal mago e attraversarono la foresta nera.
Una mattina Ginco e Genchi  si svegliarono con delle urla terribili,  i due amici scesero dall’albero sul quale dormivano e seguendo le tracce di un carro lo trovarono pieno di scarafaggi e sangue. Dopo alcuni secondi due Dabrek, orridi esseri costituiti da scarafaggi, li attaccarono.
I due amici iniziarono a correre verso il lago dove attaccata ad una corda vi era una zattera. Vi salirono sopra e navigando sul lago si diressero verso il villaggio dei nani.
Arrivati al villaggio furono subito accompagnati dai due re che chiesero il perché della loro visita a Nanilandia.
I due hobbit spiegarono che Relpix voleva riformare il concilio dei sette senza però Mulgarat il quale voleva impossessarsi di tutte e sette le spade per governare tutti i villaggi.
La mattina dopo allora i due re, Sciador e Parim fecero una riunione alla quale parteciparono anche i tre elfi: Mostrol, Peref e Singal.
Dopo lunghe discussioni decisero che sarebbero dovuti andare a combattere contro Mulgarat e portargli via la spada dei sette , sciolserò così il concilio dei 7 e costituirono il concilio dei 6.
Lo stesso pomeriggio partirono per Olcatron.
Dopo diversi giorni di cammino tranquillo i sei trovarono Pringald, morto impiccato. I due Hobbit si misero a piangere mentre i tre elfi, Mostrol, Peref e Singar, seppellivano Pringald.
I sei, dopo,  si misero silenziosamente in cammino.
Quella stessa notte, mentre tutti dormivano, i due Hobbit si svegliarono e di diressero verso Olcatron, il villaggio comandato da Mulgarat.
La mattina seguente gli elfi e i nani al loro risveglio si accorsero che i due Hobbit erano scomparsi.
I due Hobbit intanto erano giunti al villaggio dove erano stati scoperti dagli Orchi di  Mulgarat, catturati ed imprigionati.
Giunsero alle mura di Olcatron anche i nani e gli elfi che si intrufolarono nel Villaggio di Olcatron travestendosi da cavalieri neri.
Dopo molte peripezie riuscirono ad entrare nel castello e a liberare i due Hobbit e tutti i tremila soldati che erano stati imprigionati dagli orchi nei sotterrai della Città.
I soldati liberati presero allora tutte le armi del castello compresa la spada dei sette di Mulgarat che venne affidata  a Ginco mentre a Genchi restò la spada affidatagli da Relpix.
La grande guerra  ebbe inizio quando gli orchi scovarono gli elfi e nani che rubavano  le lance. 
L’esercito di Mulgarat era composto da orchi e da umani tramutati in zombie, invece quello del concilio dei 6 era formato da soldati, dai cugini stregoni di Pringald dai nani e dagli elfi.    
Il grande e potente esercito di Mulgarat continuava a perdere Orchi , ma non appena l’esercito di Relpix prese il sopravvento sull’esercito avversario, Mulgarat con una lancia infilzò la mano di Ginco e si impossessò della spada dei sette e cominciò ad aggredire l’esercito di Relpix uccidendo molti soldati dell’esercito. Ma quando meno se lo aspettava Genchi prese un’ascia e la lanciò contro Mulgarat mozzandogli la testa.
Era la fine della guerra. L’esercito di Relpix vittorioso si diresse verso casa attraverso la foresta nera.
Qui incontrarono nuovamente i Debrek, gli esseri scarafaggio, con i quali si scontrarono. Il concilio dei sei riuscì a sconfiggere anche i Debrek.
All’uscita della foresta nera trovarono tutti gli abitanti della contea ad attenderli . Si fece una grande festa con banchetti e fuochi d’artificio. La spada dei sette che era di Mulgarat e quella di Relpix vennero  deposte in una bacheca custodita nella cantina fortificata della casa di Relpix.
E finalmente nella Contea regnò nuovamente la pace.

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