Si tratta di un film che ha ottenuto nel 1993 il premio David di Donatello per miglior regia, migliore musica e migliori costumi e, a
detta dei ragazzi intervistati, meritava di essere visto.
I ragazzi di 3D ci hanno detto che “Il telone bianco del cinema
di Magenta ha fatto capire come è
stata dura la vita per gli Ebrei durante
la seconda guerra mondiale”.
In breve ci hanno raccontato la
trama: il film racconta la storia di Jona Oberski, un bambino di 4 anni che vive ad Amsterdam
durante la seconda guerra mondiale. Dopo l’occupazione da parte dei
Tedeschi, viene deportato nel campo Bergen
Belsen insieme alla sua famiglia. Qui Jona passerà tutta la guerra, in una baracca, separato dai genitori.
Il bambino subisce freddo, fame e
angherie da parte di alcuni ragazzi tedeschi.
Sono rarissimi i casi in cui
viene trattato con gentilezza, solo il cuoco del lager e il medico dell’ambulatorio
si dimostrano meno “crudeli”.
Particolarmente commovente è
l’ultimo incontro con i suoi genitori.
Il padre morirà nel campo
di concentramento, la madre semidelirante in un ospedale sovietico…
I ragazzi intervistati hanno provato diverse
emozioni vedendo questo film, dove si passa dalle canzoni allegre dell’inizio, in cui, pur nel campo di concentramento i bambini non sapevano a cosa stavano andando
incontro, ai momenti più crudi dove la
verità si palesa e la sofferenza è davvero enorme.
I ragazzi ci hanno riferito di essersi immedesimati, a volte, nel protagonista rendendosi conto dell’assurdità delle teorie di Hitler che voleva sterminare gli Ebrei perché li riteneva una RAZZA INFERIORE”. Le emozioni più forti che hanno provato sono state quelle dell’angoscia e della tristezza.
Giulia, Dalila,
Alessandro e Federico ci hanno suggerito
di mettere come titolo del nostro articolo “Guarda il cielo…e ricorda di non
odiare”: la frase che la madre ricordava
sempre a Jona nel campo, dove subiva ogni sorta di violenza…
Un insegnamento che
possiamo fare nostro.
DAVIDE 1aB , SIMONE 1aD.
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