Un breve concorso a test sui temi dell'energia proposto da Enel, un lavoro a gruppi per cercare di rispondere alle domande e... le classi 1D, 1F, 2C hanno ottenuto il punteggio massimo. All'inizio dell'anno prossimo riceveranno un piccolo gadget a testa. Complimenti ai gruppi e agli alunni che hanno dato il massimo per questa iniziativa.
giovedì 27 giugno 2013
giovedì 13 giugno 2013
Il baco da seta
Il baco da seta e un insetto olometabolo (cioè un insetto che
da adulto presenta un aspetto diverso da quello iniziale).
La falena adulta del baco è di colore bianca o giallastra,
ha un corpo tozzo e peloso e un’apertura alare di circa 4 cm.
Nel corso della sua esistenza non si nutre e infatti il suo
apparato buccale è rudimentale.
La femmina muore poco dopo aver deposto le sue uova (circa
300-400 uova di un colore bluastro).
Le uova si schiudono nel giro di 10 giorni, rilasciando
larve lunghe 0,5 cm che si nutrono di foglie di gelso. Le larve mature diventano
lunghe circa 7,5 cm e hanno un colore giallastro o grigio scuro. Hanno un paio
di ghiandole salivari modificate, chiamate ghiandole della seta, che secernono
un fluido viscoso in forma di filo, attraverso aperture dell’apparato
buccale: filiere. Il filo entrando in contatto con l’aria si solidifica e
produce il bozzolo.
Sei settimane dopo la schiusa il baco da seta smette di
nutrirsi e fila il bozzolo, producendo fibre lunghe fino a 4 km. Terminato il
bozzolo il baco vi si inpupa e ne emerge dopo due settimane in veste di falena
adulta.
Negli allevamenti si impedisce alla falena di uscire dal bozzolo perché non si
rovini la seta. Perciò la maggior parte dei bachi viene uccisa con il calore.
Disegno di Alice e Sofia 1D |
Davide Aquino 1D
venerdì 31 maggio 2013
La prima A presenta lo Sport Village
Abbiamo ricevuto dalla 1A un articolo che presenta lo Sport
Village, un centro sportivo aperto a tutti, dove, nella giornata del 17 Aprile
2013 si sono recati gli alunni delle classi 1A e 1 E: c’erano 3 istruttori che si
occupavano di 3 sport diversi.
Airaghi, Bertin, Zanzero, Roveroni, Tallarico, Massari, 1A
Le attività disponibili erano molte, ma noi ne abbiamo
praticate solo tre: rollerblade, tiro con l’arco e beach volley.
Prima siamo stati divisi in tre gruppi, ognuno svolgeva i
tre sport in ordine diverso.
Partiamo con il beach volley: un’istruttrice ci ha portato
in un campo e ci ha diviso in quattro squadre. Inizialmente abbiamo fatto delle
piccole partite, poi abbiamo giocato liberamente.
A noi poi è toccato il tiro con l’arco: una vera “strage”.
L’obbiettivo era centrare il bersaglio e anche se non abbiamo avuto ottimi
risultati, ci siamo divertiti molto.
Il terzo sport è stato il rollerblade: dopo aver indossato i
pattini, siamo andati in un campo di hockey… senza ghiaccio!
Ci siamo divertiti tantissimo nonostante le cadute.
È stata una giornata yeah!!!
A
Airaghi, Bertin, Zanzero, Roveroni, Tallarico, Massari, 1A
Gita al castello della Manta
Riceviamo dalla 1C e
pubblichiamo
Il Castello della Manta è un maniero medievale
situato sulle colline della Provincia di Cuneo, nei pressi di Saluzzo: noi (classi 1F+1C) ci siamo andati. Il viaggio è stato molto lungo, ma è stato
anche bello. Nel XV secolo con Valerano, che era il signore del luogo, la fortezza si trasformò in una splendida
corte a Castello, grazie anche all'intervento degli artisti più noti chiamati a
decorarla. Altre trasformazioni vennero eseguite nella seconda metà del
Cinquecento da Valerio Saluzzo della Manta e dal cugino Michele Antonio.
Ma in seguito all’estinzione, nel 1793,
del ramo dei Saluzzo di Manta, il
castello visse un periodo di abbandono e
fu saccheggiato . Dal 1983 il castello,
dopo vari passaggi di proprietà, è stato acquisito dal FAI attraverso una
donazione effettuata dalla sua ultima proprietaria.
Quando siamo arrivati nel parcheggio dei pullman,
abbiamo camminato in salita e siamo arrivati al castello. Con una guida siamo
andati nel punto più alto del castello e
i ragazzi si sono vestiti da cavalieri e sono stati protagonisti di una
rappresentazione in costume. Poi ci siamo spostati in una seconda stanza
dove anche le ragazze hanno indossato i costumi medievali. Infine ci siamo recati
in una terza stanza dove i maschi hanno interpretato i lavori dei cittadini. Durante
la prima rappresentazione ero vestito da arciere; dovevo solo mirare senza
parlare. Invece, nel secondo spettacolo, ero vestito da boscaiolo. Ho studiato
delle parti brevi che poi ho recitato.
Dopo gli spettacoli siamo ritornati nel parco per
la pausa pranzo.
Quindi siamo andati nel negozio di souvenir per comprare
qualche regalo da portare a casa.
Nel pomeriggio con la guida abbiamo visitato una chiesa con molti affreschi sulla vita di Gesù.
Successivamente ci siamo recati in una stanza dove Michele
Antonio nel ‘500 teneva gli animali imbalsamati
che aveva cacciato lui stesso; poi ci siamo spostati nella “sala delle
Grottesche “ dove Michele Antonio riceveva i suoi ospiti.
Lì abbiamo compilato una cartella sugli affreschi del
soffitto.
Siamo quindi andati nella “sala della galleria” che si chiamava così perché aveva il soffitto
che assomigliava a una galleria.
Abbiamo visitato anche la camera da letto di Michele Antonio: il
letto era molto piccolo perché le persone dormivano quasi sedute, infatti dicevano che dormire sdraiati era… una posizione da morto!
Poi siamo andati a visitare la stanza dove
Valerano nel ‘400 riceveva i suoi ospiti.
Sul muro della stanza
erano rappresentati eroi e eroine (ad esempio Giulio Cesare Valerano,
Carlo Magno, Re Artù…) e su una parete era raffigurata la fontana della giovinezza.
Sul camino e sotto lo
stemma di Valerano c’è scritto il suo motto che era LEIT che significa GUIDA.
Durante la visita siamo stati educati e abbiamo ascoltato la
guida in silenzio.
Abbiamo fatto anche delle domande in ogni sala che
visitavamo.
Questa esperienza mi
è piaciuta molto e vorrei rifarla
perché gli spettacoli che abbiamo fatto
erano divertentissimi e mi sono serviti per arricchire le mie conoscenze.
Visita all’abbazia di Morimondo
Il giorno 22 maggio 2013 le
classi 1B e 1D hanno visitato l’abbazia di Moribondo, fondata dai monaci cistercensi
nell’XI secolo. Intorno all’abbazia c’era un ambiente boschivo dal quale si raccoglieva
la legna per riscaldarsi ma anche per avere materiale da costruzione. I
Cistercensi si ispiravano alla regola di San Benedetto da Norcia, “ora et
labora”, e alternavano il lavoro nei campi o nello scriptorium (a seconda delle
potenzialità di ciascuno) alla preghiera. Infatti i monaci si dividevano in
coristi (che sapevano leggere e scrivere e cantavano nel coro) e conversi, che
si dedicavano al lavoro dei campi.
La chiesa è situata più in alto rispetto alle
altre strutture del monastero, a sottolinearne l’importanza. L’altare è rivolto
a est, da dove sorge il sole. La chiesa ha una pianta a croce latina, ma è
interessante notare che l’architettura dell’abbazia è simbolica ed ogni
elemento rimanda a un significato più profondo.
Dal chiostro si può vedere il
cielo: la vista del cielo era un modo per far capire che sopra di tutto c’era
Dio. Sul chiostro si affacciano luoghi tipici del monastero come la sala
capitolare nella quale i monaci si trovavano per confrontarsi sulla “regola” e
dichiarare in pubblico le proprie mancanze, in segno di umiltà.
I monaci di questa abbazia
inizialmente dormivano insieme, nel dormitorio, e non divisi in celle. Essi non
si mettevano indumenti particolari per andare a letto ma rimanevano vestiti per
essere pronti a scendere in chiesa a pregare insieme alle 2 o 3 di mattina. I
monaci non andavano mai a comprare oggetti o indumenti ma li facevano loro, per
esempio con la lana delle pecore facevano indumenti.
Il complesso abbaziale merita di
essere visitato.
Gabriele 1D Yari 1B
martedì 28 maggio 2013
Esperimento sull'osmosi
Scopo: verificare il fenomeno dell’osmosi.
Materiali: patate, coltello, sale.
Procedimento: Abbiamo tagliato le patate in modo da formare un pozzetto, poi la Prof.ssa le ha distribuite a ognuno di noi. La Prof.ssa ci ha dato anche un po’ di sale da mettere nel pozzetto della patata.
Osservazioni: appena messo, il sale ha incominciato a sciogliersi e si è formata una soluzione di acqua e sale all'interno del pozzetto. Abbiamo notato che dopo un po' il pozzetto si è riempito d'acqua.
Conclusioni: abbiamo verificato il fenomeno dell’osmosi, infatti l’acqua è passata dalle cellule della patata (con meno concentrazione di sale) al pozzetto (che aveva una concentrazione di sale maggiore).
Disegno di Simone (prima D) |
Osmosi= L’osmosi è quel fenomeno per cui si assiste al movimento di acqua da una soluzione meno concentrata a una soluzione più concentrata, attraverso una membrana semipermeabile.
Il fenomeno dell’osmosi è fondamentale per le cellule, dato che la loro membrana è semipermeabile. (da: la Biologia di Pietro Omodeo)
domenica 26 maggio 2013
Gita a Torino
Il 15
maggio scorso, le classi 2aC e
2aE sono andate a
visitare la Mole Antonelliana e il Museo del Cinema a Torino.
Abbiamo intervistato Noemi ed Elisa, della classe 2aC, a cui la “gita“ è piaciuta molto…anche se il tempo non è stato dei migliori (ma si sa…quello non lo si può prenotare!)
Alla fine della visita le classi sono andate in una sala sotterranea dove c’erano delle “sciccose” poltrone rosse, sedendosi sulla quali era possibile ammirare sul soffitto la proiezione di alcuni vecchi film in bianco e nero.
Abbiamo intervistato Noemi ed Elisa, della classe 2aC, a cui la “gita“ è piaciuta molto…anche se il tempo non è stato dei migliori (ma si sa…quello non lo si può prenotare!)
Le ragazze
intervistate ci hanno riferito che hanno scoperto che La Mole Antonelliana è
nata come una sinagoga, ma ora è
diventata un museo: il Museo del Cinema.
Qui c’è un “prototipo”: la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière con la famosa scena del treno che arriva verso gli spettatori, ma nel Museo di Torino all’immagine si sostituisce un modello giocattolo di locomotiva. Hanno imparato che il cinematografo nasce con i fratelli Lumière e nel Museo è stato possibile ripercorrere le diverse tappe attraverso le quali il cinema è arrivato sino a noi. I primi film duravano più o meno un minuto ed erano in bianco e nero, successivamente si arrivò a colorare… le pellicole; il colore quindi ha fatto la sua prima comparsa sugli schermi in questo modo!
Qui c’è un “prototipo”: la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière con la famosa scena del treno che arriva verso gli spettatori, ma nel Museo di Torino all’immagine si sostituisce un modello giocattolo di locomotiva. Hanno imparato che il cinematografo nasce con i fratelli Lumière e nel Museo è stato possibile ripercorrere le diverse tappe attraverso le quali il cinema è arrivato sino a noi. I primi film duravano più o meno un minuto ed erano in bianco e nero, successivamente si arrivò a colorare… le pellicole; il colore quindi ha fatto la sua prima comparsa sugli schermi in questo modo!
Alla fine della visita le classi sono andate in una sala sotterranea dove c’erano delle “sciccose” poltrone rosse, sedendosi sulla quali era possibile ammirare sul soffitto la proiezione di alcuni vecchi film in bianco e nero.
La visita è stata interessante ma…non bisogna
trascurare di ricordare le occasioni di
divertimento offerte dal viaggio in
treno… provare per credere!
Sophie
e Fra 1aB
venerdì 24 maggio 2013
Uno Spettacolo per … riflettere insieme
Il giorno sabato 4 maggio 2013 alle ore 21:00 nella sala Don Sacchi è stato presentato, per la 15^ edizione del PREMIO LIBERAZIONE, lo spettacolo “IL CORAGGIO DELLE SCELTE, I RAGAZZI NELLA RESISTENZA” a cura delle classi 3aD e 3aB coinvolte in questa “avventura” dalle insegnanti Prof.ssa Francese, Prof.ssa Cattaneo e Prof.ssa Calcaterra. Gli attori sono stati diretti dall’esperta di teatro Dott.ssa Laura Cerati. Anche i ragazzi del laboratorio di musica delle classi terze, diretto dal prof. Vighi, ha contribuito allo spettacolo.
Abbiamo intervistato per voi Giulia e Alessandro di 3a D ed abbiamo scoperto che…
La cooperativa Edificatrice e di consumo di Corbetta in collaborazione con l’ANPI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI ITALIANI) chiede ogni anno alle classi terze di allestire uno spettacolo teatrale sul tema della Resistenza partigiana e della Costituzione Italiana al fine di sensibilizzare su questi temi i ragazzi stessi, i loro coetanei e i loro familiari.
Quest’anno hanno risposto all’invito le classi 3a B e 3a D.
I ragazzi che hanno lavorato allo spettacolo sono soddisfatti soprattutto perché, con scene semplici e soprattutto con gesti significativi sono riusciti ad esprimere concetti fondamentali. Sul volantino di presentazione dello spettacolo è stampato il disegno di una bicicletta che è stato il simbolo dello spettacolo, motore dei partigiani, utilizzata anche da ragazzi come noi che facevano da staffetta per i partigiani, durante l’occupazione nazi-fascista.
Il pubblico ha sicuramente apprezzato il lavoro svolto e i ragazzi si dichiarano fieri di aver contribuito a far riflettere tutti su tematiche tanto importanti come la libertà e la democrazia.
Le terze B e D ringraziano Laura e gli insegnanti che si sono impegnati nella realizzazione del progetto, grazie al quale anche i ragazzi si sono sentiti partecipi di… “questa parte di storia”. Gli alunni di queste terze sono inoltre convinti che sia importante ricordare questo periodo storico e soprattutto i partigiani, grazie ai quali “facciamo parte di uno stato libero e democratico”.
Jacopo e Edoardo 1a E
Abbiamo intervistato per voi Giulia e Alessandro di 3a D ed abbiamo scoperto che…
La cooperativa Edificatrice e di consumo di Corbetta in collaborazione con l’ANPI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI ITALIANI) chiede ogni anno alle classi terze di allestire uno spettacolo teatrale sul tema della Resistenza partigiana e della Costituzione Italiana al fine di sensibilizzare su questi temi i ragazzi stessi, i loro coetanei e i loro familiari.
Quest’anno hanno risposto all’invito le classi 3a B e 3a D.
I ragazzi che hanno lavorato allo spettacolo sono soddisfatti soprattutto perché, con scene semplici e soprattutto con gesti significativi sono riusciti ad esprimere concetti fondamentali. Sul volantino di presentazione dello spettacolo è stampato il disegno di una bicicletta che è stato il simbolo dello spettacolo, motore dei partigiani, utilizzata anche da ragazzi come noi che facevano da staffetta per i partigiani, durante l’occupazione nazi-fascista.
Il pubblico ha sicuramente apprezzato il lavoro svolto e i ragazzi si dichiarano fieri di aver contribuito a far riflettere tutti su tematiche tanto importanti come la libertà e la democrazia.
Le terze B e D ringraziano Laura e gli insegnanti che si sono impegnati nella realizzazione del progetto, grazie al quale anche i ragazzi si sono sentiti partecipi di… “questa parte di storia”. Gli alunni di queste terze sono inoltre convinti che sia importante ricordare questo periodo storico e soprattutto i partigiani, grazie ai quali “facciamo parte di uno stato libero e democratico”.
Jacopo e Edoardo 1a E
mercoledì 22 maggio 2013
Intervista al sindaco di Corbetta
Il giorno 6 Maggio, nel pomeriggio, la classe Ia B è stata in visita al
Municipio di Corbetta dove ha incontrato il sindaco, Sign.
Antonio Balzarotti, che ha gentilmente risposto alle domande dei ragazzi:
1- Perché ha scelto di fare il
sindaco?
Perché volevo impegnarmi per la mia città e, andato in
pensione, avevo del tempo da dedicare alla comunità di Corbetta.
2- Da quanti anni fa il sindaco?
Dal Maggio del 2011.
3- Quali competenze si devono avere
per fare il sindaco?
Avere buon senso,
grossa capacità di sintesi, saper scegliere le persone competenti che
possano aiutare
nel governo della città.
(Il sig. Sindaco si è poi rivolto ai ragazzi invitandoli a
studiare molto, perché oggi in ogni settore di intervento si richiede una buona
preparazione scolastica).
4- A chi deve rendere conto del
suo operato?
Al
Prefetto.
5- Qual è l’organo di governo
del comune?
La giunta, che a Corbetta è costituita da 5 assessori ed
è presieduta dal Sindaco. Essa ha la
funzione di proporre i vari provvedimenti, i quali verranno poi sottoposti
all’approvazione del Consiglio
Comunale (che è costituito a Corbetta da 16 Consiglieri eletti dal popolo). Una volta che il Consiglio ha approvato, è compito della Giunta mettere in pratica i provvedimenti. In
sintesi: la Giunta propone, il Consiglio approva, la Giunta esegue.
6- Cosa ha in progetto
l’Amministrazione Comunale per la scuola media?
L’Amministrazione
ha intenzione di ampliare a breve la scuola media con altre 6 aule più una sala polifunzionale
(che sarà messa a disposizione anche di altre Associazioni) usufruendo dello spazio della strada davanti alla scuola stessa.
7- Quale altra opera pubblica
significativa verrà fatta dall’Amministrazione Comunale?
L’Amministrazione vuole costruire una nuova casa di riposo per
anziani.
8- Perché Corbetta ha avuto il
titolo di città?
Corbetta ha
ottenuto il titolo di città per meriti storici,
artistici e architettonici (che sarebbe
bene che tutti i ragazzi conoscessero!).
Dopo aver ringraziato il Sindaco per la sua disponibilità,
la classe ha continuato la visita al Palazzo Comunale con una guida d’eccezione, la sig.ra Eva Ranzani.
Cance e
Sophie 1aB
Rally della matematica
Le classi 1aE e 1aF
il giorno 6/05/13 sono andate a Corsico,
in un Istituto superiore per disputare
la finale del rally della matematica.
Ogni classe era suddivisa in 7 gruppi da 2, 3
o 4 componenti e a ogni gruppo veniva distribuito un problema da risolvere entro
50 minuti.
Durante la prova non ci si
poteva alzare, non si poteva andare in bagno e le professoresse non potevano
dare suggerimenti, infatti la professoressa ZOIA, insegnante di 1aE
è andata nella classe della 1aF e viceversa la professoressa SALOMONE
della 1aF è andata nella 1aE.
Durante “l’impresa” ero abbastanza emozionato ma è
stata un’ esperienza fantastica: ho
scoperto che collaborando, anche se non si è sempre della stessa opinione… si possono trovare
delle soluzioni!
Infatti io e il mio compagno
di gruppo abbiamo discusso circa la possibile soluzione del problema e siamo giunti ad una conclusione: eravamo così soddisfatti e felici.
Andrea 1aE
Robin Hood
… un film da vedere!
Il giorno 22\04\13 la nostra prof.ssa di lettere ci ha dato l’opportunità di vedere
insieme un film
fantastico: ROBIN HOOD nella
versione più recente. Molti di noi avevano già visto il film d’animazione: non
è la stessa cosa!
Lo abbiamo visto in collegamento
con il lavoro che stiamo svolgendo con la nostra antologia nel capitolo relativo alle leggende come quelle di Zorro o…. di Romolo e Remo . Le leggende partono da avvenimenti storici e poi si
trasformano con la fantasia
Il film è durato poco più di 2
ore e per noi è stato a dir poco emozionante, anche se alle
ragazze della classe non è piaciuto: si hanno gusti diversi!
La scena
più violenta, che forse ha urtato la sensibilità delle ragazze, è stata
la scena finale dove si è sparso
parecchio sangue, ma in fondo in fondo altre scene erano romantiche e a volte addirittura commoventi.
Il film è ambientato nell’età
feudale e nei territori inglesi e francesi dove si svolgono diverse guerre:
la prima battaglia si svolge sotto
le mura dei francesi dove gli inglesi stanno attaccando, lì muore re Riccardo Cuor di Leone, il quale viene
colpito da una freccia. Morto lui, gli inglesi scappano; tra loro c’è Robin Hood che con gli altri prigionieri forma
un gruppo.
Lui e il suo gruppo stanno facendo
ritorno a casa quando si imbattono in un
gruppo di inglesi i quali vengono saccheggiati. Robin riesce a prendere la corona
che sarebbe stata portata all’erede del trono, Giovanni senza terra, il quale
era malvagio e cattivo. Arrivato, dà la brutta notizia della morte del re e così Giovanni ne eredita il titolo. Egli diffida di tutti e cambia consigliere. Il nuovo consigliere in realtà è un francese che ha escogitato un piano contro
di loro. Nella notte uccide tutti i suoi uomini e con l’esercito francese avanza
di regione in regione dicendo che
avrebbero dovuto pagare una tassa maggiore oppure sarebbero morti. Quasi tutti
i castelli inglesi non vogliono, così
vengono incendiati.
Nel frattempo Robin aveva dato la
notizia anche a Mariam, la vedova di un nobile al servizio di Riccardo. Tra
Mariam e Robin nasce l’amore e lui deve combattere contro le ingiustizie dello
sceriffo di Nottingham….ma il resto lo potrete conoscere vedendo il film!
Franco 1ªC Martina 1ªC
Bibliogame
Il
giorno 20/5/2013 le classi prime della scuola media statale “ Simone da
Corbetta” presso la scuola “LA FAVORITA” hanno partecipato” al BIBLIOGAME: un gioco a squadre proposto dalla Biblioteca
Comunale di Corbetta. Scopo del gioco era dimostrare di conoscere a fondo il libro letto durante l’ora di Narrativa, a scuola, “ L’inventore di
sogni” di Ian McEwan.
La gara,
che prevedeva due manches, consisteva nel dover rispondere per ogni manche a 10 domande molto complesse, che prevedevano
risposte multiple, in tempi davvero
“stretti”. Ogni classe era suddivisa in due squadre (la “A” e la “B”); nella prima manche si scontravano
tutte le squadre “A” e nella seconda
manche tutte le squadre “B”.
Alla
fine delle due manches le classi 1aE e 1aB hanno fatto uno spareggio per proclamare il vincitore e la
vittoria è andata alla 1aE che ha vinto un vocabolario dei sinonimi
e dei contrari e un ingresso a testa per il parco Minitalia.
Non
ci scorderemo facilmente quel libro!
Andrea
1E
venerdì 17 maggio 2013
Visita alla Mostra nella Sala delle Colonne
Io e la mia classe,
la 1aD, il 24 Aprile scorso siamo andati nel cortile
del comune di Corbetta nella Sala delle Colonne per
visitare una mostra di quadri e sculture, che si potevano ammirare da vicino, ma… “senza toccarle!”
Abbiamo avuto modo
di conoscere gli
artisti, il pittore Antonio Marinelli e
lo scultore Gino Corsanini, che ci hanno
raccontato che hanno viaggiato molto per
trovare le ispirazioni delle loro opere.
Lo scultore, per
esempio, ci ha raccontato che quando è andato in Corea ha incontrato uno
sciamano che gli ha spiegato la vita in
quel paese e il bisogno di solitudine per la meditazione, così egli ha fatto una scultura che rappresentava un
uomo che, solo, meditava su una
montagna.
Nella vetrina nella prima sala c’era una scultura
che mi ha colpito particolarmente: L’occhio Divino; molto bello, affascinante e
interessante allo stesso tempo, era appunto un occhio avvolto da pietra
scolpita e lisciata.
Ho notato che la maggior parte delle sculture
rappresentavano donne perché l’artista, come ci ha detto, voleva valorizzare
l’importanza delle donne che nei secoli
scorsi sono state relegate ai margini della società.
Il pittore Antonio Marinelli predilige invece paesaggi mediterranei
dipinti con i colori rosa, azzurro o verde pastello perché secondo lui quei colori fanno stare
bene che guarda il quadro stesso: infatti vedere un quadro con quei colori ti rasserena
e tranquillizza. Alcuni soggetti sono delle “porte”, che secondo l’autore sono
simbolo di accoglienza; le sue opere invitano così ad accogliere i viaggiatori, accogliere il
prossimo, ospitarlo e trattarlo con dignità. Ho allora capito che il pittore attraverso i
suoi quadri vuole comunicare dei messaggi.
Gabriele 1aD
Il 24 Aprile noi ,alunni della classe 1a B, siamo andati alla Sala delle
Colonne per vedere la mostra intitolata …”Marmi e colori del Mediterraneo” che
esponeva le opere di uno scultore e di un pittore, accomunati dalla comune
passione per il Mediterraneo. Entusiasmante è stato il fatto che i due artisti si sono messi a disposizione per rispondere a qualsiasi
nostra domanda.
Corsanini è uno scultore che lavora per riprodurre le copie
delle statue del Duomo di Milano e fa parte della “Fabbrica del Duomo” essendo
un esperto di arte classica, ma scolpisce anche opere di arte
contemporanea, frutto della sua
ispirazione.
Alla mostra
si possono ammirare sculture prevalentemente in marmo, di diverse dimensioni ma
relativamente piccole; lo
scultore ha precisato che alcune sono riproduzioni di statue che egli ha realizzato in un “formato” molto
più grande (fino a 6 m di altezza) e
che oggi si trovano in altri stati del
mondo come Spagna, Canada o Giappone. Lo scultore ci ha affascinati con i suoi racconti: ha
viaggiato molto per trovare
l’ispirazione per le sue opere, è passato dalla scultura classica a quella
contemporanea, lavorando soprattutto con il marmo, una pietra che si forma in 6 milioni di anni.
Quasi tutte le sue sculture sono state
fatte con il marmo di Carrara, un
marmo usato dai maggiori scultori italiani!
Abbiamo notato che
Corsanini nelle sue opere
rappresenta spesso una nascita, l’inizio di qualcosa, ma
soprattutto scolpisce figure di donne: l’artista ci ha detto che la scelta di questo soggetto
è motivata dal desiderio di valorizzare
la presenza femminile nel mondo.
Ci ha anche detto che ha
imparato il "mestiere" da ragazzo
quando, dopo la scuola ( era in prima media) , andava a "giocare" a scolpire.
Il pittore, il sign. Marinelli, nei suoi quadri rappresenta soprattutto paesaggi con colori pastello, non sempre reali, che esprimono però un suo modo di
vedere la realtà e danno un senso di serenità a chi li guarda, in effetti quei
colori aiutano a… stare meglio .
I paesaggi rappresentati sono disabitati, a sottolineare
come i Paesi del Mediterraneo oggi sono abbandonati a causa dell’emigrazione dei popoli di
questi Paesi costretti a cercare lavoro altrove.
Visitare questa mostra è stata un’esperienza molto bella, perché le opere esposte sono
particolari ed è molto interessante
parlare in prima persona con degli artisti.
La mostra resterà aperta fino al 19
Maggio….approfittatene!
Francesca e Jari 1B.
mercoledì 1 maggio 2013
Primo maggio
La
festa del primo maggio è la festa del
lavoro e ricorda le battaglie fatte
dagli operai per conquistare alcuni diritti
a tutela del lavoratore. La festa del 1° maggio nasce nel 1889, a
Parigi, dove si sceglie di festeggiare proprio il giorno del 1° maggio perché tre anni prima, il 1° maggio
1886, una grande manifestazione operaia, svoltasi a Chicago, era stata repressa
nel sangue.
Celebrare
questa festa oggi è ancora più
importante se pensiamo alle persone che adesso non hanno lavoro.
Tutti
devono avere diritto al lavoro!!!
Edoardo1C
martedì 30 aprile 2013
LA PAROLA BLU
Dalla terza B riceviamo e… pubblichiamo
Blu, colore profondo,
che si trova in tutto il mondo,
in cielo, in mare, in terra,
il blu è la pace dopo la guerra.
In blu scrivo i miei pensieri
e i miei più profondi desideri;
il blu mi ricorda la serenità,
gioia, amore e felicità.
Il blu è un profondo ricordo di bambini
come i puffi tanti piccoli e carini;
come il mare con i pesci colorati;
come i coriandoli a carnevale lanciati.
Il blu come tanti colori
lo si usa anche per i fiori:
occhi di Madonna, nontiscordardime,
ortensie, fiordalisi e ancora più ce n’è!
Blu come la notte, cielo senza stelle,
blu come gli occhi delle ragazze più belle!
A me piace tanto questo colore
perché è così profondo che mi riempie il cuore!
Laura Dima 3B
domenica 28 aprile 2013
Gita a Monza e allo Sport Village
Monza e il suo
Duomo
Il 10 Aprile
’13 le classi 1aB e 1a D si sono recate in visita al
Duomo di Monza e al suo Museo.
Che cosa hanno
scoperto?
Nella
piazza di Monza, cui è intitolata, si
erge il Duomo. Questa struttura è intimamente legata alla principessa bavara
Teodolinda, vedova di Autari e moglie di Agilulfo, famosa per aver convertito i
Longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo. Teodolinda avrebbe scelto questa
zona di Monza per erigere un palazzo e una cappella in onore di san Giovanni
Battista. Da questo nucleo primitivo è
stato eretto il Duomo nei secoli
successivi. La facciata bicolore si erge maestosa e sovrasta la
navata, che invece è meno alta. Sulla facciata, sopra il portale, si trova la
copia della statua in bronzo di Giovanni Battista, perché quella originale (che i ragazzi hanno poi visto) si trova
nel museo del Duomo.
Sempre
sulla facciata la guida ha fatto osservare i tondi di Teodolinda e Agilulfo:
sovrani immortalati sulla facciata di un duomo!
Naturalmente
l’attenzione è attirata dal bel rosone …centrale o no? Guardiamolo bene!
Ma i
vetri del rosone sono solo una copia…
perché quelli originali si possono ammirare
nel museo.
All’interno del Duomo di
grande interesse è l’affresco sulla parete laterale del Duomo, che raffigura l’Albero della Croce, opera attribuita
all’Arcimboldi .
Di grande rilievo, sul lato sinistro della
navata centrale, è il pulpito trecentesco di Matteo da Campione, con figure a
rilievo di apostoli ed evangelisti.
Sophie I a B
La cappella di Teodolinda
Dalla sinistra dell’abside del Duomo, si accede alla cappella di Teodolinda che è decorata da un ciclo di affreschi degli
Zavattari, famiglia di pittori con bottega a Milano (Purtroppo gli affreschi sono in restauro dal 2009 quindi
non si possono ancora ammirare, anche
se i ragazzi hanno potuto sbirciare qualche bella figura… Alcuni ragazzi hanno
fatto presente alla guida che gli Zavattari hanno lavorato anche a Corbetta:
l’affresco della Madonna dei miracoli richiama la figura delle dame del ciclo
della cappella di Teodolinda). Gli affreschi della cappella furono probabilmente commissionati da
Filippo Maria Visconti. Le scene degli affreschi sono 45, e rappresentano le nozze tra Teodolinda e
Autari, il primo marito. In altre scene sono raffigurati i preliminari e le nozze tra la Regina e il secondo
marito Agilulfo; in altre ancora invece
sono raffigurate la fondazione e le vicende iniziali della Basilica di
Monza.
La corona ferrea
Sempre nella
cappella di Teodolinda, in un “altare cassaforte”, è anche custodita la celeberrima Corona
Ferrea, una corona formata da sei lamine d’oro e adornata da ben 46 gemme, con
all’interno un cerchio che secondo la tradizione sarebbe stato forgiato con uno
dei chiodi della crocifissione di Gesù. Si è
scoperto recentemente che in realtà la lamina dentro la corona non è fatta di
ferro, bensì d’argento, infatti non viene attratta dalla calamita. Si tratta comunque, a detta della
guida, di una reliquia di 3° tipo, che è stata in contatto in qualche
modo con il chiodo della croce. Di fatto è emozionante pensare che quella
corona è stata “indossata” da moltissimi re del passato, e addirittura dall’imperatore
Carlo Magno!
Simone I a D Francesca I a B
Visita
al museo del Duomo di Monza
Nel museo
ipogeo (=sotterraneo) del Duomo di Monza sono conservate molte reliquie e opere d’arte di un periodo lungo più di 1400 anni.
Nel museo si
possono ammirare oggetti appartenenti
alla regina dei Longobardi, Teodolinda: il suo pettine d’avorio e il calice blu
delle nozze con Autari. Altri calici, in metallo prezioso, appartenenti ai
Longobardi furono “presi” e fatti fondere da Napoleone Bonaparte per pagare le
sue truppe.
Naturalmente
nel Museo si possono ammirare anche altri oggetti di oreficeria longobarda
come: "La chioccia coi pulcini" sul significato della quale ci sono varie
interpretazioni, l’Evengelario in oro e pietre preziose, la Corona di
Teodolinda anch’essa in oro e pietre preziose.
Nel museo ci
sono anche le donazioni che Berengario del Friuli, eletto re d’Italia nell’888
e imperatore nel 915, fece alla chiesa di Monza,
tra cui la Croce del regno, che oggi è nello stemma della città di
Monza, il reliquiario con il dente di San Giovanni Battista e il Dittico di
Stilicone.
È stato
interessante visitare il Museo con l’aiuto della guida che ha attirato la
nostra attenzione su molti reperti, ma non tutti!
Jari I a B e Gabriele I a D
Il giorno 10 aprile le classi 1a D e 1a B, di ritorno dalla visita a Monza, si sono recate allo Sport Village di Milano.
Terminato il pranzo, rigorosamente al sacco, l’istruttore ha proposto di praticare i seguenti sport:
tiro con l’arco, pattinaggio con i roller e beach volley.
I ragazzi sono stati quindi divisi in tre gruppi e ciascuno con il proprio istruttore si è recato nello spazio predisposto per il tipo di sport da effettuare.
Le attività duravano un’ora ciascuna, perché nell’ora seguente si sarebbe cambiato sport. L’istruttore del tiro con l’arco ha diviso i maschi dalle femmine così si sono formate due squadre. L’istruttore ha insegnato a ciascuno la postura, l’impugnatura e come prendere la mira.
Il pattinaggio (sport più apprezzato dalle ragazze)é stato “per alcuni” alquanto difficile e complicato, mentre altri sembravano…volare sui pattini.
L’istruttore ha insegnato ad andare in avanti, indietro, a destra, a sinistra e…a usare il freno.
L’altra attività sperimentata a turno da tutti i gruppi è stata il Beach Volley, con il campo di sabbia fine e molto chiara all’interno di una specie di “cupola gonfiabile” dove faceva molto caldo, perché era stato acceso il riscaldamento …ma il 10 aprile faceva davvero caldino e non era necessario riscaldare.
L’istruttrice ha fatto fare dapprima tre battute a ciascun ragazzo/a, poi si è passati alle partite con squadre scelte da due capitani.
Ogni gruppo ha svolto 3 o 4 partite, dove ciascuno poteva buttarsi a terra nei tentativi di salvataggio più impegnativi: tanto la sabbia attutiva i colpi! Ad ogni partita si sentivano le risate dei ragazzi rimbombare all’interno del “cupolone” .
Terminate le attività i ragazzi sono tornati a casa “pieni” di bei ricordi.
Davide 1a D e Cance
mercoledì 24 aprile 2013
Viaggio nelle Marche
Abbiamo intervistato Giulia e Luana della 3a B che il giorno 26 marzo, con la loro classe e la 3a A
sono entrate nelle Grotte di Frasassi, davvero enormi, lunghe ben 7 Km.
Non molti anni fa, da quello che si chiama il "BALCONE DELL’ ORRORE" alcune persone si sono calate e hanno visto per la prima volta queste grotte carsiche. La scoperta risale al 25 settembre 1971, ma negli anni successivi sono state trovate delle diramazioni e, volta per volta, sono stati aperti al pubblico nuovi percorsi, dopo essere stati messi in sicurezza. All’interno c’è molta umidità e la temperatura è costante. Le grotte sono molto particolari e suggestive con stalattiti e stalagmiti dalle forme più “strane”. I ragazzi hanno attraversato delle vere e proprie “sale”. La più grande potrebbe contenere il duomo di Milano! Hanno anche ammirato una stalagmite alta come un palazzo di 5 piani, anche se hanno osservato che è difficile capire le grandezze all’interno della grotta, dove non ci sono punti di riferimento. Passando da una sala all’altra hanno scorto concrezioni calcaree dalle forme più varie: dal cammello al dromedario al …Babbo Natale! La sala delle candele poi…. sembra davvero una cappella con tante candeline, cui manca solo la fiammella.
Laura ed Alessia , sempre della classe 3a B ci hanno raccontato le tappe successive del loro viaggio.
sono entrate nelle Grotte di Frasassi, davvero enormi, lunghe ben 7 Km.
Non molti anni fa, da quello che si chiama il "BALCONE DELL’ ORRORE" alcune persone si sono calate e hanno visto per la prima volta queste grotte carsiche. La scoperta risale al 25 settembre 1971, ma negli anni successivi sono state trovate delle diramazioni e, volta per volta, sono stati aperti al pubblico nuovi percorsi, dopo essere stati messi in sicurezza. All’interno c’è molta umidità e la temperatura è costante. Le grotte sono molto particolari e suggestive con stalattiti e stalagmiti dalle forme più “strane”. I ragazzi hanno attraversato delle vere e proprie “sale”. La più grande potrebbe contenere il duomo di Milano! Hanno anche ammirato una stalagmite alta come un palazzo di 5 piani, anche se hanno osservato che è difficile capire le grandezze all’interno della grotta, dove non ci sono punti di riferimento. Passando da una sala all’altra hanno scorto concrezioni calcaree dalle forme più varie: dal cammello al dromedario al …Babbo Natale! La sala delle candele poi…. sembra davvero una cappella con tante candeline, cui manca solo la fiammella.
Laura ed Alessia , sempre della classe 3a B ci hanno raccontato le tappe successive del loro viaggio.
Il giorno 27/03/13 hanno visitato il castello di Gradara che è una rocca che si erge in posizione strategica su un’altura; è circondato da un fossato che viene attraversato grazie al ponte levatoio. La rocca è stata costruita in 3 momenti diversi.
La parte medievale, dove vivevano Paolo e Francesca, secondo loro è la più bella. Nella stanza di Francesca c’era una botola sul pavimento che collegava la stanza con quella sottostante.
Nei sotterranei del castello c’era la sala delle torture dove venivano torturati i prigionieri di guerra .
Successivamente si sono recati a Urbino.
Sono entrati nel Palazzo Ducale che era appartenuto al duca di Montefeltro.
Tutta Urbino ruota attorno a questo palazzo che è patrimonio dell’ UNESCO.
I ragazzi hanno visitato la sala della biblioteca e lo studiolo del duca, in legno intarsiato.
La biblioteca era vuota, ma su un lato si vedeva un computer che proiettava com’era un tempo. Sul soffitto c’era un dipinto il quale raffigurava un’aquila e un sole al centro che si ramificava nei vari raggi. Hanno ammirato quindi alcuni quadri, in particolare La Flagellazione di Piero della Francesca.
Il momento clou? Ve lo lasciamo immaginare. Ricordiamo solo che tra il 26 e il 27 ….c’è di mezzo la notte!
La parte medievale, dove vivevano Paolo e Francesca, secondo loro è la più bella. Nella stanza di Francesca c’era una botola sul pavimento che collegava la stanza con quella sottostante.
Nei sotterranei del castello c’era la sala delle torture dove venivano torturati i prigionieri di guerra .
Successivamente si sono recati a Urbino.
Sono entrati nel Palazzo Ducale che era appartenuto al duca di Montefeltro.
Tutta Urbino ruota attorno a questo palazzo che è patrimonio dell’ UNESCO.
I ragazzi hanno visitato la sala della biblioteca e lo studiolo del duca, in legno intarsiato.
La biblioteca era vuota, ma su un lato si vedeva un computer che proiettava com’era un tempo. Sul soffitto c’era un dipinto il quale raffigurava un’aquila e un sole al centro che si ramificava nei vari raggi. Hanno ammirato quindi alcuni quadri, in particolare La Flagellazione di Piero della Francesca.
Il momento clou? Ve lo lasciamo immaginare. Ricordiamo solo che tra il 26 e il 27 ….c’è di mezzo la notte!
Martina 1a C , Franco 1a
C , Edoardo 1a E
martedì 23 aprile 2013
Il 25 aprile
Perché il 25 aprile siamo a casa da scuola ?
Perché l’Italia, in questo giorno, ricorda una tappa importante della propria storia: la Liberazione dal nazifascismo.
Il nostro Paese era tenuto in una situazione di oppressione dalla dominazione nazifascista.
La Liberazione è stata una conquista ottenuta grazie all’impegno e al sacrificio di tanti e soprattutto dei partigiani, uomini e donne che hanno scelto la strada dell’opposizione armata o quella della resistenza silenziosa ma costante.
A distanza di oltre sessant’anni è opportuno ricordare ancora chi ha lottato per condurre l’Italia a essere un Paese libero e democratico.
Perché l’Italia, in questo giorno, ricorda una tappa importante della propria storia: la Liberazione dal nazifascismo.
Il nostro Paese era tenuto in una situazione di oppressione dalla dominazione nazifascista.
La Liberazione è stata una conquista ottenuta grazie all’impegno e al sacrificio di tanti e soprattutto dei partigiani, uomini e donne che hanno scelto la strada dell’opposizione armata o quella della resistenza silenziosa ma costante.
A distanza di oltre sessant’anni è opportuno ricordare ancora chi ha lottato per condurre l’Italia a essere un Paese libero e democratico.
I ragazzi di 3aB ci suggeriscono che il ricordo deve tradursi in insegnamento per i giovani. Ci invitano ad ascoltare lo scrittore Vittorini, che diceva che dobbiamo “imparare da questi morti ciò per cui sono morti”, cioè il valore della libertà, il valore della democrazia, il rispetto per la dignità di ogni uomo!
…E allora buon 25 aprile a tutti!
Andrea e Jacopo 1aE
Andrea e Jacopo 1aE
venerdì 19 aprile 2013
DOMANDA DI SCIENZE (per la prima D)
Quali sono i fattori ambientali che influenzano la germinazione del seme? In altre parole: di che cosa ha bisogno un seme per germogliare?
Rispondete quello che vi viene in mente, non importa che sia giusto o no (ovviamente rispondete in modo sensato).
Come fare per rispondere alla domanda:
Rispondete quello che vi viene in mente, non importa che sia giusto o no (ovviamente rispondete in modo sensato).
Come fare per rispondere alla domanda:
Vai alla fine del post e clicca sotto alla mia firma su: “Nessun commento”
Sotto alla scritta “Posta un commento” apparirà un
rettangolo bianco nel quale potrai scrivere la tua risposta. Ricordati di firmare con il nome (esempio: Chiara), o con le iniziali del tuo nome e cognome (esempio: C.M.)
Una volta che hai finito di scrivere guarda a destra della
scritta “Commenta come:” e scegli dal menù a tendina (cliccando sul triangolino
nero rovesciato) la parola: Anonimo
Clicca ora su “Pubblica”
Ti apparirà la scritta: Dimostra di non essere un robot” e appariranno anche 2 immagini con lettere e numeri.
Digita nello spazio apposito quelle lettere e quei numeri, in ordine, senza lasciare spazi.
A questo punto clicca di nuovo su "Pubblica" e se hai fatto tutto giusto ti apparirà la scritta evidenziata in giallo:
il tuo commento sarà visibile solo dopo l’approvazione.
Aggiornamento:
In classe abbiamo riassunto quello che avete scritto nei commenti e che avete detto a lezione.
Secondo voi i fattori che influenzano la germinazione del seme sono:
1) La luce
2) L'acqua
3) La terra
4) L'aria
5) La temperatura
Per verificare se tutte queste cose sono necessarie affinché un seme germogli, faremo un esperimento:
Tutti voi avete portato a casa un bicchiere contenente del cotone e un seme di fagiolo.
Chi ha il bicchierino n°1 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°2 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°3 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio).
Chi ha il bicchierino n°4 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio)
Chi ha il bicchierino n°5 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in frigorifero.
Chi ha il bicchierino n°6 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in frigorifero.
In questo modo vedremo se l'acqua, la luce e la temperatura influenzano la germinazione del seme e trarremo le nostre conclusioni. Notiamo che in nessuno dei bicchierini c'è della terra. Mentre tutti i semi hanno a disposizione l'aria.
Appena nasce qualche piantina, scrivetelo nei commenti, ricordandovi di indicare che numero di bicchierino avete.
Buon lavoro.
In classe abbiamo riassunto quello che avete scritto nei commenti e che avete detto a lezione.
Secondo voi i fattori che influenzano la germinazione del seme sono:
1) La luce
2) L'acqua
3) La terra
4) L'aria
5) La temperatura
Per verificare se tutte queste cose sono necessarie affinché un seme germogli, faremo un esperimento:
Tutti voi avete portato a casa un bicchiere contenente del cotone e un seme di fagiolo.
Chi ha il bicchierino n°1 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°2 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino esposto alla luce.
Chi ha il bicchierino n°3 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio).
Chi ha il bicchierino n°4 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in un luogo buio (armadio)
Chi ha il bicchierino n°5 deve inumidire il cotone e mettere il bicchierino in frigorifero.
Chi ha il bicchierino n°6 deve lasciare il cotone asciutto e mettere il bicchierino in frigorifero.
In questo modo vedremo se l'acqua, la luce e la temperatura influenzano la germinazione del seme e trarremo le nostre conclusioni. Notiamo che in nessuno dei bicchierini c'è della terra. Mentre tutti i semi hanno a disposizione l'aria.
Appena nasce qualche piantina, scrivetelo nei commenti, ricordandovi di indicare che numero di bicchierino avete.
Buon lavoro.
Prof. Mancini
martedì 16 aprile 2013
Geometria al computer
Con la prof. Zoia, spesso, andiamo in aula computer per utilizzare un programma che offre la possibilità di “disegnare” figure geometriche: Cabri-géomètre.
Questo programma è utile per imparare la geometria divertendosi.
Si possono realizzare figure come rette parallele, angoli, segmenti, punti e cerchi.Tutte queste cose si possono misurare e colorare, si può scegliere lo spessore delle linee e tratteggiarle.
È un’opportunità per imparare divertendosi.
Rispetto alla carta, al righello e alla matita consente di essere più veloci e precisi.
Il lavoro svolto può essere anche stampato e inserito nel quaderno.
Questo programma è utile per imparare la geometria divertendosi.
Si possono realizzare figure come rette parallele, angoli, segmenti, punti e cerchi.Tutte queste cose si possono misurare e colorare, si può scegliere lo spessore delle linee e tratteggiarle.
È un’opportunità per imparare divertendosi.
Rispetto alla carta, al righello e alla matita consente di essere più veloci e precisi.
Il lavoro svolto può essere anche stampato e inserito nel quaderno.
mercoledì 27 marzo 2013
Giornata della Pace
Si è ormai concluso il progetto LA MIA SCUOLA PER LA PACE che anche quest’anno ha visto la partecipazione di tutto il nostro istituto dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di 1° grado.
Ciascuno, nel proprio ordine di scuola, ha avuto modo di lavorare sulla tematica di quest’anno,
“L’acqua bene di tutti”, costruendo anche uno slogan da portare poi nel cortile del Municipio la mattina del 21 marzo.
Nella scuola secondaria di 1° grado si sono sospese le prime ore di lezione, sostituite da attività specifiche guidate da alcuni animatori del PIME.
Le classi prime, dopo un gioco sull’acqua…perduta hanno imparato i passi per simboleggiare poi, nel cortile del Municipio, una tubatura che ad un certo punto si rompe facendo uscire l’acqua. L’invito è …a tappare la falla, come recita uno degli slogan proposti
Francesca 1a B e Edoardo 1aE
Ma vediamo cosa proponevano i diversi slogan:
TAPPA LA FALLA = Per me questo slogan significa: evita gli sprechi Franco 1C
L’ACQUA NON HA BARRIERE.= Vorrà dire che l’acqua deve poter scorrere dove serve, è per tutti! Edoardo 1C
ACQUA PER TUTTI = vuol dire che l’acqua non è solo mia o tua: è un bene prezioso per tutti! Simone 1D
TUTTI PER L’ACQUA = vuol dire che tutti noi dobbiamo impegnarci per non sprecare e inquinare l’acqua. Simone 1D
WAKE UP, OPEN YOUR EYES = Svegliati, apri i tuoi occhi : non far finta di niente
NON ASPETTARE DOMANI…IL TUO IMPEGNO INIZIA ORA= Inizia ora a non sprecare, per costruire un mondo migliore
Per la giornata conclusiva del progetto “La mia scuola per la pace” alcune classi hanno scelto lo slogan :“ACQUA SORGENTE DI VITA” ed anche
“ ACQUA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ” - perché?
L’acqua è sorgente di vita perché senza di essa noi moriremmo: non potremmo bere, lavarci, non potremmo … fare tantissime altre cose!
Anche giocare con l’acqua! Ma è così essenziale? No, per niente! Giocare con l’acqua è un modo di… sprecarla! Io penso non sia il caso…
Gabriele 1aD
Iscriviti a:
Post (Atom)