Monza e il suo
Duomo
Il 10 Aprile
’13 le classi 1aB e 1a D si sono recate in visita al
Duomo di Monza e al suo Museo.
Che cosa hanno
scoperto?
Nella
piazza di Monza, cui è intitolata, si
erge il Duomo. Questa struttura è intimamente legata alla principessa bavara
Teodolinda, vedova di Autari e moglie di Agilulfo, famosa per aver convertito i
Longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo. Teodolinda avrebbe scelto questa
zona di Monza per erigere un palazzo e una cappella in onore di san Giovanni
Battista. Da questo nucleo primitivo è
stato eretto il Duomo nei secoli
successivi. La facciata bicolore si erge maestosa e sovrasta la
navata, che invece è meno alta. Sulla facciata, sopra il portale, si trova la
copia della statua in bronzo di Giovanni Battista, perché quella originale (che i ragazzi hanno poi visto) si trova
nel museo del Duomo.
Sempre
sulla facciata la guida ha fatto osservare i tondi di Teodolinda e Agilulfo:
sovrani immortalati sulla facciata di un duomo!
Naturalmente
l’attenzione è attirata dal bel rosone …centrale o no? Guardiamolo bene!
Ma i
vetri del rosone sono solo una copia…
perché quelli originali si possono ammirare
nel museo.
All’interno del Duomo di
grande interesse è l’affresco sulla parete laterale del Duomo, che raffigura l’Albero della Croce, opera attribuita
all’Arcimboldi .
Di grande rilievo, sul lato sinistro della
navata centrale, è il pulpito trecentesco di Matteo da Campione, con figure a
rilievo di apostoli ed evangelisti.
Sophie I a B
La cappella di Teodolinda
Dalla sinistra dell’abside del Duomo, si accede alla cappella di Teodolinda che è decorata da un ciclo di affreschi degli
Zavattari, famiglia di pittori con bottega a Milano (Purtroppo gli affreschi sono in restauro dal 2009 quindi
non si possono ancora ammirare, anche
se i ragazzi hanno potuto sbirciare qualche bella figura… Alcuni ragazzi hanno
fatto presente alla guida che gli Zavattari hanno lavorato anche a Corbetta:
l’affresco della Madonna dei miracoli richiama la figura delle dame del ciclo
della cappella di Teodolinda). Gli affreschi della cappella furono probabilmente commissionati da
Filippo Maria Visconti. Le scene degli affreschi sono 45, e rappresentano le nozze tra Teodolinda e
Autari, il primo marito. In altre scene sono raffigurati i preliminari e le nozze tra la Regina e il secondo
marito Agilulfo; in altre ancora invece
sono raffigurate la fondazione e le vicende iniziali della Basilica di
Monza.
La corona ferrea
Sempre nella
cappella di Teodolinda, in un “altare cassaforte”, è anche custodita la celeberrima Corona
Ferrea, una corona formata da sei lamine d’oro e adornata da ben 46 gemme, con
all’interno un cerchio che secondo la tradizione sarebbe stato forgiato con uno
dei chiodi della crocifissione di Gesù. Si è
scoperto recentemente che in realtà la lamina dentro la corona non è fatta di
ferro, bensì d’argento, infatti non viene attratta dalla calamita. Si tratta comunque, a detta della
guida, di una reliquia di 3° tipo, che è stata in contatto in qualche
modo con il chiodo della croce. Di fatto è emozionante pensare che quella
corona è stata “indossata” da moltissimi re del passato, e addirittura dall’imperatore
Carlo Magno!
Simone I a D Francesca I a B
Visita
al museo del Duomo di Monza
Nel museo
ipogeo (=sotterraneo) del Duomo di Monza sono conservate molte reliquie e opere d’arte di un periodo lungo più di 1400 anni.
Nel museo si
possono ammirare oggetti appartenenti
alla regina dei Longobardi, Teodolinda: il suo pettine d’avorio e il calice blu
delle nozze con Autari. Altri calici, in metallo prezioso, appartenenti ai
Longobardi furono “presi” e fatti fondere da Napoleone Bonaparte per pagare le
sue truppe.
Naturalmente
nel Museo si possono ammirare anche altri oggetti di oreficeria longobarda
come: "La chioccia coi pulcini" sul significato della quale ci sono varie
interpretazioni, l’Evengelario in oro e pietre preziose, la Corona di
Teodolinda anch’essa in oro e pietre preziose.
Nel museo ci
sono anche le donazioni che Berengario del Friuli, eletto re d’Italia nell’888
e imperatore nel 915, fece alla chiesa di Monza,
tra cui la Croce del regno, che oggi è nello stemma della città di
Monza, il reliquiario con il dente di San Giovanni Battista e il Dittico di
Stilicone.
È stato
interessante visitare il Museo con l’aiuto della guida che ha attirato la
nostra attenzione su molti reperti, ma non tutti!
Jari I a B e Gabriele I a D
Il giorno 10 aprile le classi 1a D e 1a B, di ritorno dalla visita a Monza, si sono recate allo Sport Village di Milano.
Terminato il pranzo, rigorosamente al sacco, l’istruttore ha proposto di praticare i seguenti sport:
tiro con l’arco, pattinaggio con i roller e beach volley.
I ragazzi sono stati quindi divisi in tre gruppi e ciascuno con il proprio istruttore si è recato nello spazio predisposto per il tipo di sport da effettuare.
Le attività duravano un’ora ciascuna, perché nell’ora seguente si sarebbe cambiato sport. L’istruttore del tiro con l’arco ha diviso i maschi dalle femmine così si sono formate due squadre. L’istruttore ha insegnato a ciascuno la postura, l’impugnatura e come prendere la mira.
Il pattinaggio (sport più apprezzato dalle ragazze)é stato “per alcuni” alquanto difficile e complicato, mentre altri sembravano…volare sui pattini.
L’istruttore ha insegnato ad andare in avanti, indietro, a destra, a sinistra e…a usare il freno.
L’altra attività sperimentata a turno da tutti i gruppi è stata il Beach Volley, con il campo di sabbia fine e molto chiara all’interno di una specie di “cupola gonfiabile” dove faceva molto caldo, perché era stato acceso il riscaldamento …ma il 10 aprile faceva davvero caldino e non era necessario riscaldare.
L’istruttrice ha fatto fare dapprima tre battute a ciascun ragazzo/a, poi si è passati alle partite con squadre scelte da due capitani.
Ogni gruppo ha svolto 3 o 4 partite, dove ciascuno poteva buttarsi a terra nei tentativi di salvataggio più impegnativi: tanto la sabbia attutiva i colpi! Ad ogni partita si sentivano le risate dei ragazzi rimbombare all’interno del “cupolone” .
Terminate le attività i ragazzi sono tornati a casa “pieni” di bei ricordi.
Davide 1a D e Cance